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Cronaca

Traffico illecito di rifiuti, affari per oltre 400mila euro: nei guai azienda bresciana

Con altri 11 ditte è coinvolta in un'indagine coordinata dalla DDA di Venezia

C'è anche un'azienda bresciana tra le dodici ditte finite al centro di un'indagine coordinata dalla DDA di Venezia e condotta dai militari del nucleo Noe di Treviso. Le società facevano parte di un'organizzazione specializzata nel trattamento e trasporto di rifiuti da varie regioni italiane (Veneto, Friuli, Piemonte, Lombardia e Campania) verso l'estero – ovvero aziende di Croazia e Ungheria, stando a quanto ricostruito dall'Europol – o abbandonati addirittura in zone di campagna della Slovenia.

Sono nove le persone che saranno sottoposte all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per il reato di traffico illecito di rifiuti. In tutto sono state invece 24 le perquisizioni. Il materiale "trattato" dall'organizzazione era soprattutto plastica, residui tessili e altri rifiuti derivanti da produzioni industriali.

Nel corso dell'indagini, sono stati trovati depositi per il stoccaggio dei rifiuti a Borgo Veneto (Padova), Remanzacco (Udine) e Monfalcone (Gorizia). Sono stati accertati almeno 70 episodi di smaltimento illecito (due ditte di Treviso e Brescia sono state considerate le più attive). Gli indagati, comprese le nove persone sottoposte a misura cautelare, sono 26 tra cui figurano trasportatori e altre figure che avevano il compito di trovare i luoghi in cui smaltire l'immondizia. L'organizzazione è stata capace di gestire, secondo quanto emerso, oltre 1700 tonnellate di rifiuti, con ricavi di almeno 400mila euro.

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