Christo, lo sfogo di una volontaria: «Sole a picco, genitori irresponsabili»
Lo sfogo di una volontaria addetta alla sicurezza sulla passerella di Christo, alle prese col caldo torrido, l’imprudenza e la maleducazione.
Caldo afoso, lunghe ore di attesa, prima per le navette, poi in coda all’ingresso, e infine le passerelle che sono esposte, ovviamente, al sole cocente. Il risultato sono decine e decine di interventi dei sanitari per prestare soccorso a chi si sente male per colpi di sole e abbassamenti di pressione. A vigilare su tutto questo ci sono i volontari, uno dei quali, ieri, ha affidato a un social la propria frustrazione. Il racconto della ragazza, Valentina, è stato intercettato e pubblicato dall’Eco di Bergamo. Lo riportiamo, di seguito, in integrale.
«In un attimo di relax prima del sonno ristoratore in preparazione al weekend che si prospetta da urlo - con la pioggia il rischio chiusura passerella e conseguente sfollamento è altissimo - vi racconto, a malincuore, cosa mi è accaduto oggi. Il ponte B è il più lungo. Ovviamente tutto esposto per la maggior parte della giornata. Alle 10 eravamo già in codice giallo. Sole a picco, caldo torrido, non un filo di vento. Annunciano per radio l’allerta per bimbi piccoli e disabili e dopo circa un quarto d’ora mi chiamano per posizionarmi alla quarta boa, limite massimo oltre il quale, le categorie a rischio, con l’allerta, non transitano.»
A questo punto si inserisce l’accusa nei confronti di chi si comporta in maniera irresponsabile: «Io capisco che sia difficilmente calcolabile l’orario in cui si riesce a raggiungere l’isola di San Paolo, punto più lontano dalla riva, ma mi stupisco di come la gente riesca a mettersi in pericolo pur di «esserci». Qualche mamma ragionevole, al mio alt, ha fatto dietrofront senza indugiare. Altri genitori, padri soprattutto, mi hanno aggredito dicendo che non c’è alcuna organizzazione. I codici allerta sono esposti ad ogni ingresso sul ponte. Si viene avvisati che non si può procedere oltre la quarta boa. Genitori imperterriti spingono passeggini con bimbi piccoli, e, addirittura, ovetti con neonati. Li fermo. Mi guardano basiti. Consiglio di dividersi. I passeggini possono proseguire via terra, all’ombra, e all’incrocio di Sensole mamma e papà possono fare cambio alla spinta, di modo che entrambi riescano a fare il giro completo. Non sarà romantico come percorrere insieme l’intera passerella, ma il rischio di insolazione è alto. E i figli sono i vostri...ma sempre un po’ anche i miei. Un padre mi dice: “Allora dite di non portare i bambini! Le solite cose all’italiana”. Stesso discorso per i disabili, magari anziani, magari spinti da altrettanti anziani paonazzi. «Tornate indietro, lo dico per voi!» Una ragazza che spinge una carrozzina mi guarda con aria di sfida e mi dice: “Tu stai discriminando!”. No guarda, io sto solo cercando di farti capire che la sicurezza di chi spingi sulla carrozzina davanti a te è un bel po’ più importante del selfie sull’isoletta. Scusate lo sfogo. Cercate di seguire le nostre indicazioni. Sono per voi».