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Cronaca Salò

"Non erano ubriachi e non andavano forte": Greta e Umberto, la difesa dei tedeschi

Continua il processo per la morte di Greta Nedrotti e Umberto Garzarella

Continua il processo ai tedeschi Christian Teismann e Patrick Kassen per la morte di Greta Nedrotti e Umberto Garzarella, 25 e 36 anni, travolti in barca tra Salò e San Felice la notte del 19 giugno scorso. Il primo, Teismann, è il proprietario del motoscafo Riva che avrebbe investito il gozzo di Garzarella: il secondo, Kassen, sarebbe invece stato alla guida al momento dell'impatto. In aula i due accusati hanno nuovamente chiesto scusa per quanto successo.

La linea della difesa

Ma nel frattempo la linea della difesa è chiara: per gli avvocati di Teismann e Kassen i loro assistiti non sarebbero stati ubriachi quella notte, e nemmeno avrebbero viaggiato a più di 20 nodi – poco meno di 40 km orari – come invece sostenuto dalla pubblica accusa. Per i legali non ci sarebbero prove del loro presunto stato di ubriachezza. Esiste in realtà  un test, eseguito solo da Kassen in quanto Teismann si sarebbe rifiutato, che avrebbe rilevato un tasso alcolemico di 0,29 grammi per litro di sangue.

Il dibattito su alcol e velocità

Da una parte il tasso è comunque al di sotto del limite di legge (che è 0,5 g/l, come per la guida dei veicoli), dall'altra il fatto che quel test sarebbe il secondo, il primo invece sarebbe risultato negativo. Sul fronte della velocità, per la difesa il motoscafo non avrebbe mai superato (e nemmeno raggiunto) i 10 nodi, che in ogni caso è il doppio del consentito (5 nodi) per la guida in notturna. Poi c'è il tema dei fari accesi, anche questo vietato.

La cena e il ritorno a Salò

Sembra definitiva, invece, la ricostruzione della loro giornata: il pranzo in un ristorante di Garda, la Mille Miglia vista da Salò e poi la cena in un ristorante di San Felice, prima di tornare ancora a Salò. All'arrivo al porto, Kassen sarebbe caduto in acqua barcollando al momento dell'ormeggio: ma non per ubriachezza, ribadisce la difesa, ma per le manovre in corso. Per la Procura non ci sarebbero dubbi: i due erano ubriachi e viaggiavano a più di 20 nodi, con i fari accesi nella notte. 

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