Maltempo: supercella nel Bresciano oggi pomeriggio
Si è sviluppata sulla direttiva Calcio-Chiari-Coccaglio
Una supercella si è formata tra le province di Brescia e Bergamo, nel pomeriggio di oggi verso le 14. Il fenomeno temporalesco si è mosso da ovest verso est, sulla direttiva Calcio-Chiari-Coccaglio (foto: Facebook - meteopassione.com).
Fortunatamente, non si segnalano danni di rilievo: dopo essersi formata, la supercella ha perso intensità nell'arco di pochi minuti, senza provocare i disastri che, purtroppo, siamo ormai abituai a osservare negli ultimi anni, eventi sempre più estremi causati dal global warming.
Cos'è una supercella
La formazione di una supercella, con tutte le conseguenze del caso, è un fenomeno assai noto (e frequente) nella grandi pianure americane, dove è stato studiato per anni, se non decenni: appunto capita piuttosto spesso, e non è da meno la possibilità che dalle stesse supercelle possa scaturire un tornado. In Italia la parola supercella si è fatta viva solo da qualche anno: nel Bresciano fenomeni simili si sono concentrati in particolare negli ultimi 5-6 anni, con effetti distruttivi (quasi) mai visti.
Secondo gli esperti, la supercella è in assoluto il temporale più intenso e pericoloso; e la scia dei danni ne è triste conferma. Per la formazione di una supercella, scrive Daniele Berlusconi di 3bmeteo.com, sono necessari una concomitanza di fattori che non dovrebbero renderlo un fenomeno troppo frequente.
“Il suo sviluppo – scrive Berlusconi – richiede un'atmosfera instabile per molti chilometri di altezza, e condizioni di shear positivo (rotazione oraria e intensità del vento con la quota) piuttosto marcate. La formazione di una supercella è favorita dalla presenza di forti correnti fin verso i 50 metri al secondo, intorno ai 7-8 chilometri di quota che provocano convergenza nei bassi strati e alimentano forti moti ascensionali”.
Gli effetti distruttivi della supercella
La supercella dunque si costituisce di un'unica cella temporalesca, ma di dimensioni gigantesche (da cui il prefisso “super”): al suo interno si muovono un vortice di tipo mesociclone e un singolo updraft rotante (il “cuore” della supercella). “I moti ascendenti che la compongono – continua Berlusconi – superano il limite della tropopausa, da cui ne deriva la forma a cupola della sommità della nube convettiva”.
La supercella si muove, portando con sé tutta la furia distruttiva degli elementi: vento fortissimo, fino ai livelli di un downburst (soffia ben oltre i 100 chilometri orari) e poi pioggia battente e grandine. Anche a Brescia e provincia le supercelle hanno già provocato danni milionari.