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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Il viaggio in auto della famiglia di Sofia per le cure al Civile

La bambina fiorentina di 3 anni e mezzo, affetta da una malattia degenerativa, è arrivata assieme ai genitori all'ospedale Civile per iniziare la terapia: "Siamo molto contenti"

Ieri pomeriggio, dopo un viaggio di quattro ore in auto, sono arrivati all'ospedale Civile di Brescia i genitori di Sofia, la bambina fiorentina di 3 anni e mezzo affetta da una grave malattia degenerativa. I coniugi hanno accompagnato la piccola, che oggi nel primo pomeriggio sarà sottoposta alla seconda infusione di cellule staminali ottenute con il metodo della Stamina foundation onlus, dopo il via libera arrivato dal ministero della Salute.

"Siamo molto contenti" ha detto la mamma di Sofia, Caterina Ceccuti, con la piccola in braccio, avvolta in una coperta. "Finalmente sembra davvero che le cose si siano smosse. La bambina – ha detto - può finalmente ricominciare la terapia, speriamo senza ulteriori interruzioni in modo che si possano vederne gli effetti".

Il pensiero di Caterina è andato anche agli "altri bambini che hanno la stessa patologia e stanno aspettando". "Un aspetto importante da considerare sempre – ha voluto specificare il padre di Sofia, Guido De Barros - è che queste sono terapie che prevedono un ciclo di infusioni e che quindi ci deve essere una continuità terapeutica. Noi ora siamo qui per una seconda infusione, che già avverrà distante dalla prima. Per cui è già un'anomalia".

L'obiettivo dei genitori di Sofia è questo: arrivare "ad un ciclo completo di terapie, ovvero cinque infusioni, e poi altre cinque, fin quando ce ne sarà bisogno. Intanto cominciamo con questa, dopo questa battaglia. Ma siamo sicuri - ha concluso Guido - che grazie a chi ci vuole bene avremo garantiti i diritti alla salute, alla continuità terapeutica. In una parola siamo fiduciosi".

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