rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Fatture false per 57 milioni di euro: arrestati 8 imprenditori

Maxi operazione della Guardia di Finanza di Sondrio. Gli arrestati sono tutti residenti nella nostra provincia

Fatture false da 57 milioni di euro con società fittizie a Chiuro e Teglio: 8 arresti
I finanzieri della Guardia di Finanza di Sondrio hanno eseguito all’alba di oggi, venerdì 18 dicembre, un’ordinanza di misure cautelari nei confronti di 8 bresciani, amministratori di società nazionali ed estere, i quali ricorrevano a tecniche evasive per conseguire cospicui guadagni, che potessero poi essere reinvestiti nel circuito legale dell’economia. I gravi indizi di colpevolezza emersi a loro carico hanno fatto sì che il gip di Sondrio, su richiesta del magistrato inquirente Stefano Latorre, emanasse i provvedimenti di custodia cautelare.

In particolare, i finanzieri della Compagnia di Sondrio hanno individuato un’associazione criminale operante tra la Valtellina ed la nostra provincia. La banda ha emesso false fatture per operazioni inesistenti per quasi 57 milioni di euro, ed è inoltre accusata – oltre all'omessa dichiarazione dei proventi illeciti  ottenuti – dei  reati di riciclaggio e ricettazione. Per far ciò ha utilizzato due società a responsabilità limitata con sede nella Provincia di Sondrio; nello specifico, a partire dall’inizio del 2016, ha utilizzato una società con sede legale ed amministrativa a Teglio, di fatto fittizia, avente per oggetto l’attività di commercio all’ingrosso di materiali di recupero, di minerali e di metalli ferrosi. Successivamente, a partire dal 2018, l’associazione criminale si è servita con le stesse modalità di una seconda società di Chiuro, operante nello stesso settore.

I soldi

I proventi illeciti, prima di essere reimmessi nell’economia nazionale sono stati sistematicamente trasferiti all’estero, con il chiaro intento di occultarne la provenienza, attraverso centinaia di bonifici internazionali su conti correnti croati, slovacchi e ungheresi intestati ad alcuni indagati, nonché verso i conti correnti riconducibili a due società di diritto ungherese, totalmente "vuote" ed inattive, di uno dei soci.

La maggior parte dell’ingente liquidità confluita sui conti correnti esteri è stata reintrodotta, nel tempo, nel territorio nazionale, attraverso numerosi e frequenti viaggi in macchina oltreconfine, viaggi che di regola avevano come destinazione ultima l’abitazione del soggetto ritenuto il capo dell'associazione criminale, nonché custode e gestore del denaro contante. 

Le banconote – una volta reintrodotte in Italia – sono state in parte restituite alle società e ditte "clienti", destinatarie delle fatture per operazioni inesistenti, in parte utilizzate per il pagamento della merce fornita in nero; il profitto dell’associazione criminale è stato quantificato nel 10% dei 57 milioni di euro di fatture false.

Gli arresti

Al termine delle investigazioni, il pm titolare delle indagini, tenuto conto della gravità delle condotte, ha chiesto ed ottenuto dal gip del capoluogo valtellinese l’emissione dell’ordinanza di applicazione delle misure cautelari nei confronti di 8 persone, di cui 4 in carcere e 4 agli arresti domiciliari, tutti residenti in provincia di Brescia. Durante l'esecuzione degli arresti sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro 100mila euro in contanti e carte di credito estere.


 

Potrebbe interessarti: https://www.sondriotoday.it/cronaca/operazione-guardia-finanza-sondrio-brescia-ferrum-lutum-teglio-chiuro-fatture-false-57-milioni-euro.html

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Fatture false per 57 milioni di euro: arrestati 8 imprenditori

BresciaToday è in caricamento