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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Sirmione

Pestato a sangue dal "branco": calci e pugni anche quando era a terra

La drammatica testimonianza

Pestato a sangue nella "perla" del lago di Garda. E' un ragazzo di 36 anni originario di Desenzano la vittima del brutale pestaggio di sabato scorso a Sirmione, paese dove è molto conosciuto per aver lavorato diverse stagioni (in passato) in centro storico come cameriere e barista. Secondo le ricostruzioni sarebbe stato vittima di un violentissimo pestaggio da parte di un gruppo di almeno 15 ragazzi, di età compresa tra i 20 e i 30 anni e probabilmente residenti a Carpenedolo e dintorni.

La brutale aggressione è avvenuta a Sirmione intorno a mezzanotte. Gli aggressori pare fossero ospiti di un'amica per una festa di compleanno, con una trentina di invitati: al termine della serata il gruppo si è allontanato dal locale in cui si trovavano e, forse in preda ai fumi dell'alcol, si sarebbero diretti in paese gridando e disturbando la quiete pubblica.

La vittima dell'aggressione si trovava nel posto sbagliato, al momento sbagliato. Sarebbe stato prima aggredito da tre ragazzi, che lo avrebbero preso a pugni e sberle senza apparente motivo, poi raggiunto anche da un'altra dozzina di giovani che l'avrebbero scaraventato a terra e pestato a calci e pugni, colpendolo anche alla testa. Il "branco" - tutt'ora ricercato - si è poi dileguato in fretta e furia all'arrivo dei paramedici e della Polizia Locale di Sirmione, a cui sono state affidate le indagini.

La drammatica testimonianza

Il ragazzo è vivo per un irripetibile colpo di fortuna, attualmente in cura con psichiatri e psicologi per cercare di riprendersi dal trauma. "Quando ero a terra - racconta a Bresciatoday.it - ho chiuso gli occhi ed ero sicuro che fosse giunta la mia ora. Mi sono risvegliato con un'infermiera che mi appoggiava il ghiaccio sull'occhio: così ho rivisto la luce. Il dolore più grande è stato vedere e vivere la ferocia di questi ragazzi: ho tremori in tutto il corpo, non dormo e non mangio da giorni, ho imparato che anche a 36 anni si può piangere ogni 10 minuti, soltanto ricordando l'accaduto. Ora ho paura di qualsiasi cosa".

Pochi giorni fa ha sporto denuncia, ora le indagini. "Ringrazio per la tempestività - continua il 36enne aggredito - i paramedici e la Polizia Locale di Sirmione, il pronto soccorso di Asola, il reparto maxillo-facciale dell'ospedale Carlo Poma di Mantova, la signora Paola del Cps di Lonato, tutte le persone che ora mi sono vicine, e in particolare Alex, Nic, Ele e Gilly: mi avete salvato la vita e il mio cuore batterà sempre per voi. Spero che ora la giustizia faccia il suo corso", conclude.

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