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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Acqua potabile: centinaia di comuni in difficoltà, quella per l'agricoltura ha i giorni contati

Il governatore Fontana ha parlato dell'emergenza siccità in consiglio regionale

L'emergenza siccità, che sta colpendo la Lombardia e l'intero Nord Italia, ha tenuto banco ieri in consiglio regionale: "La questione, urgente ed imprescindibile, della carenza idrica e le sue ripercussioni in ambito agricolo, produttivo, energetico e di approvvigionamento idropotabile, è al livello di massima attenzione da parte della Giunta fin dai primi mesi dell'anno", ha detto il presidente lombardo Attilio Fontana, intervenendo martedì in aula consiliare.

"La situazione delle disponibilità idriche - ha aggiunto Fontana - è stata attentamente monitorata nel corso della stagione invernale e primaverile 2022 dall'Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici nel distretto idrografico del fiume Po, che si è riunito con regolarità da febbraio; l'ultima riunione è stata mercoledì 29 giugno. Non si può certo dire che l'emergenza ci abbia colto di sorpresa. E il decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri di lunedì sera, che assegna alla nostra Regione 9 milioni di euro per la gestione dell'emergenza, accogliendo la nostra richiesta, trova un terreno ricettivo e pronto, un impegno da parte nostra costante e immutato".

Il governatore ha poi spiegato di aver condotto un'attività politico-istituzionale tesa a condividere con tutti i soggetti interessati misure e interventi, al fine di attuare una gestione equilibrata, nell'intento di tutelare il primo raccolto agricolo: "In assenza di un commissario all'emergenza, è valsa fin da subito la sinergia coi gestori dei bacini idrici e degli impianti idroelettrici – ha spiegato Fontana –, in accordo con assessori e associazioni, al fine di consentire il differimento della semina e la risorsa idrica sufficiente a garantire il raccolto entro la prima quindicina di questo mese. L'acqua da destinare all'agricoltura basterà fino al 12-13 di luglio, si potrebbe anche arrivare al 15-16".

Ripercorrendo le tappe più recenti, il presidente ha poi spiegato come si è arrivati a dichiarare lo 'stato di emergenza regionale' fino al 30 settembre 2022. Già a partire da una situazione di severità idrica 'media' del 29 marzo, la Regione aveva dato avvio ai primi provvedimenti, inizialmente concentrandosi sullo strumento della deroga temporanea al rilascio del deflusso minimo vitale, introdotto con le misure di tutela degli habitat degli alvei interessati: "Abbiamo esteso le riflessioni al Tavolo regionale per l'utilizzo idrico in agricoltura, che è il riferimento con il quale vengono condivise e adottate le misure per fronteggiare la situazione di concerto con gli utilizzatori irrigui e idroelettrici, le associazioni di categoria, gli utilizzatori, gli enti regolatori dei grandi laghi e gli enti gestori delle aree protette – ha detto Fontana –. Abbiamo svolto riunioni tra i vari assessori, ultima quella del 27 giugno, che testimoniano non solo la volontà di conoscenza del contesto e dei fenomeni che lo caratterizzano, ma anche la ferma intenzione di disporre di tutte le competenze necessarie per attuare misure e trovare soluzioni innovative in ambito irriguo a uso agricolo, eventualmente anche ridefinendo le misure del PNRR e a valere sul Programma di Sviluppo Rurale 2023". 

Le proposte oggi al vaglio della giunta riguardano lo sviluppo di tecniche di coltivazioni alternative a più basso consumo idrico, l'istituzione di un tavolo di lavoro regionale per promuovere sistemi innovativi legati all'irrigazione e ai metodi di coltura, il superamento del tetto massimo di finanziamento pubblico previsto per le misure del Piano di Sviluppo Rurale, la rimodulazione di progetti PNRR già approvati e destinati all'accumulo di risorse idriche. Inoltre, si stanno valutando forme di semplificazione al procedimento amministrativo per facilitare l'approvazione di pozzi ad uso irriguo, in accordo con le province.  

L'attuale scenario di siccità ha reso necessario il ricorso a mezzi e poteri non ordinari, vista anche la situazione dell'approvvigionamento dell'acqua potabile che, per i comuni lombardi, impatta maggiormente nella fascia pedemontana e montana: si tratta di circa 285 comuni con una popolazione interessata di 37.000 abitanti, concentrata spesso in piccoli centri o frazioni: "Oggi, in questa come in altre emergenze - ha concluso il presidente Fontana - è fondamentale il richiamo all'unità d'intenti nell'esclusivo interesse del benessere dei nostri cittadini, della salute pubblica e dello sviluppo equilibrato del territorio e delle sue esigenze di crescita. Mi sembra importante, quindi, con l'occasione odierna confermare la bontà del percorso di ascolto, dialogo, condivisione e regia della nostra Regione".

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