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Cronaca Serle

Caos migranti, trasferiti in città i 36 ospiti della struttura

Vivevano in condizioni precarie, e sarebbero stati minacciati dal responsabile della struttura dove erano ospitati: questi i motivi alla base del trasferimento.

Non solo insinuazioni, ma prove inequivocabili. Stando a quanto emerso nelle ultime ore, la situazione creatasi a Serle nella struttura adibita a ricovero dei richiedenti asilo si era fatta potenzialmente esplosiva, tanto che la Prefettura ha deciso, senza preavviso, di sospendere il programma e trasferire d’urgenza i 36 ospiti. 

Dopo quanto era trapelato tra venerdì e sabato, il sindaco di Serle ha messo al corrente della situazione la Prefettura, che avrebbe acquisito tutte le prove per fare luce sull’accaduto. Durante un normale sopralluogo compiuto nella struttura dalla Polizia locale, alcuni richiedenti asilo avrebbero fatto ascoltare agli agenti le registrazioni delle minacce ricevute dal gestore della struttura. Le frasi incriminate sarebbero pesanti, condite da minacce come “Io ti spacco la faccia”, “Chi ti credi di essere? Tu sei un bastardo”, o ancora “Tu non devi parlare. Adesso prendi le tue cose e te ne vai”. 

Ad indispettire il gestore sarebbero state le lamentele mosse dagli ospiti (in totale erano 36, quando la struttura al massimo ne potrebbe accogliere 23) agli agenti, lamentele per le condizioni igieniche, per il cibo e per la distribuzione del denaro che spetta ai richiedenti asilo per le piccole spese quotidiane. I profughi sono stati trasferiti in città, tra i ricoveri di via Moretto e del Pampuri, ma a Serle potrebbero presto arrivarne altri. 

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