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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Inquinamento e disastro ambientale: scatta il sequestro per la Caffaro

La Procura distrettuale della Repubblica di Brescia ha sequestrato il complesso aziendale della Caffaro Brescia s.r.l.

Martedì mattina, la Procura della Repubblica di Brescia ha sequestrato il complesso aziendale della Caffaro e ha disposto misure interdittive nei confronti delle figure direttive della società.

Il divieto di esercitare uffici direttivi di persone giuridiche ed imprese è scattato nei confronti di Donato Antonio Todisco, attuale co-amministratore (fino al luglio del 2016 era stato presidente del consiglio di amministrazione e amministratore delegato), Alessandro Quadrelli, rappresentante legale dell'impresa e Alessandro Francesconi, consigliere delegato alle tematiche ambientali e direttore dello stabilimento.

Sequestro Caffaro © Bresciatoday.it

"Le misure interdittive - si legge nel comunicato trasmesso dalla Procura - sono state disposte con riferimento ai reati di inquinamento ambientale e deposito incontrollato di rifiuti speciali pericolosi, tra cui il cromo esavalente, relative al reparto "Clorato" della Caffaro, nonchè al reato di disastro ambientale cagionato dagli indagati per non aver garantito l'efficienza della barriera idraulica (MISE)".

L'indagine che ha portato al sequestro odierno, lo ricordiamo, scaturisce da due segnalazioni dell'ARPA di Brescia datate giugno e settembre 2019. In quelle occasioni, l'Agenzia aveva rilevato un innalzamento dei valori di cromo esavalente e di mercurio nella falda acquifera sottostante la Caffaro.

Le indagini, condotte dalla Procura in collaborazione con ARPA e con i Carabinieri del Gruppo Forestale di Brescia, avrebbero permesso di rilevare l'aggravamento della situazione dipendente non da fenomeni pregressi, ma da nuove sorgenti di contaminazione primaria.

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