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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Muore Nicolosi, “nemico” dei gay, Trentini: sono contento

In seguito alla notizia della scomparsa dello psicologo statunitense, il bresciano Luca Trentini, ex segretario nazionale di Arcigay, ha scatenato una polemica.

Il 9 marzo 2017, all’età di 70 anni, è morto Joseph Nicolosi, lo psicologo clinico statunitense, co-fondatore del NARTH (National Association for Research and Therapy of Homosexuality), noto per essere uno dei principali fautori delle cosiddette “terapie riparative” dell’omosessualità e per questo divenuto il nemico numero uno del movimento LGBT. A seguito della notizia fanno discutere le parole pubblicate ieri da Luca Trentini, uno dei leader dell’Arcigay bresciana, ex segretario nazionale del movimento.

È morto Joseph Nicolosi. E ne sono contento. Senza ipocrisia. Una persona che ha dedicato la sua vita alla “riconversione” dei gay e alle terapie riparative ha generato solo sofferenza e discriminazione. Guru di ogni gruppo omofobo, riferimento della psicologia cattolica, assertore incontrastato della patologizzazione dell’omosessualità. Sta bene dove sta ora”.

Centinaia i “like” per il post su Facebook e anche i commenti di persone che si dicono felici della dipartita di Nicolosi. A rimarcare la dose da parte di Trentini, un commento in risposta alle parole del consigliere comunale in Loggia  Fabio Capra: “Sarò politicamente scorretto, ma la morte di una persona che ha provocato sofferenze immense in tutto il mondo con il suo approccio fideistico alla scienza io sono e rimango contento. E con me le centinaia di vittime delle sue terapie”.

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