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Cronaca

Operaio muore per un malore, ma in fabbrica la produzione continua

I colleghi hanno chiesto invano di fermare il lavoro

Il dolore per la morte improvvisa di un collega, la rabbia nei confronti di chi non ha voluto fermare la produzione, nemmeno durante le disperate operazioni di soccorso. La tragica morte di Vincenzo Giaquinto, operaio bresciano - di origine campana - di 64 anni, ha provocato una dura protesta da parte di Fiom, Fim Cisl, Uilm Uil e Fismich. 

Secondo quanto riferito dalle sigle sindacali, i responsabili dei turni notturni del reparto montaggi si sarebbero rifiutati di fermare la produzione mentre i soccorritori stavano cercando di rianimare Giaquinto (le operazioni si sono protratte per 40 drammatici minuti), colpito da malore. Per questo motivo, già nella notte è scattata un'ora di sciopero da parte della Fiom, alla quale ne sono seguite altre due e mezza (per ogni turno) ieri. Mezz'ora invece (per ogni turno) lo sciopero da parte delle altre sigle sindacali.  

Proprio le sigle sindacali hanno emesso una nota con la quale esprimono il loro rammarico per quanto accaduto: «Purtroppo la notte scorsa si è verificato un fatto grave, un lavoratore del turno notturno nel reparto montaggi è stato colto da un malore fatale. Le organizzazioni firmatarie chiedono pertanto l’apertura della procedura di raffreddamento. In seguito a ciò vogliamo fare chiarezza sull’accaduto per poi decidere di intraprendere le azioni che riteniamo necessarie affinché il lavoro non pregiudichi la sicurezza dei lavoratori stessi. Nel frattempo - chiude la nota - per la giornata di oggi comunichiamo mezz’ora di sospensione dal lavoro in segno di lutto per il nostro collega scomparso». 

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