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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Omicidio Sana, Del Bono: "Colpito positivamente dalla reazione della comunità pakistana"

Il sindaco Emilio Del Bono è intervenuto sulla drammatica vicenda di Sana Cheema, la 26enne di origini pakistane cresciuta nel Bresciano, probabilmente uccisa per aver rifiutato un matrimonio combinato

Strangolata dai familiari per aver detto di no a un matrimonio combinato. L'autopsia sembra aver fugato ogni dubbio: la 26enne di origini pakistane, cresciuta nel Bresciano, è stata uccisa dai suoi parenti in Pakistan - il padre, il fratello e lo zio sono stati fermati per omicidio - proprio poche ore prima di salire sull'aereo che l'avrebbe portata in Italia.  

Alla diffusione dei risultati dell'autopsia di Sana Cheema sono seguite le reazioni della politica locale e il caso è diventato oggetto della campagna elettorale. “Oggi abbiamo la triste conferma: Sana è stata uccisa. Ora Brescia vuole giustizia - ha dichiarato Paola Vilardi, consigliere comunale e candidato sindaco del centrodestra -. Chiedo ufficialmente al primo cittadino di attivarsi affinché la salma di questa giovane ragazza venga riportata nella nostra città. Durante l’ultimo Consiglio comunale avevo chiesto un minuto di silenzio per la morte della giovane Sana. Le femministe di sinistra l’hanno scandalosamente negato”. “Per loro - ha poi aggiunto - è un tabù parlare di Islam radicale. Su questo tema sono rimaste in silenzio, dimostrando una ipocrisia senza precedenti”.

Nel pomeriggio di mercoledì anche il sindaco Emilio del Bono è intervenuto per commentare gli ultimi sviluppi: "La vicenda di Sana ribadisce l'impegno che noi ci mettiamo come città, come comunità e come amministrazione per continuare quel lavoro fondamentale di integrazione e inclusione che ha però dei punti fermi che sono i principi della Costituzione italiana, i valori dei diritti fondamentali della persona e dei diritti di parità di genere, figli di una lunga stagione di lotte", ha detto il primo cittadino, candidato alle prossime elezioni per il secondo mandato con il centrosinistra.

"L'omicidio si è consumato in Pakistan anche perchè chi ha agito aveva la consapevolezza che qui non l'avrebbe fatta franca. Sulla questione del rimpatrio della salma noi non possiamo far nulla, spetta alla famiglia avviare le pratiche: ora nessuno dei parenti di Sana risiede a Brescia, ma qualora fosse necessario siamo disponibili a fornire il nostro aiuto", ha aggiunto, prima di sottolineare come la comunità pakistana di Brescia abbia avuto un ruolo positivo per portare a galla l'intera, terribile vicenda: "Se non ci fosse stata una denuncia sempre più evidente e progressiva di esponenti della comunità pakistana, che hanno disvelato quanto accaduto e costretto le autorità del Pakistan ad avviare un'attività investigativa, magari avremmo avuto dei tempi più lunghi e un'ambiguità maggiore".

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