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Cronaca

Sfregio di 20 cm sul volto dell'ex fidanzata: arrestato e portato in carcere

L'uomo ferì al volto e al capo la ex compagna prima di fuggire. Arrestato a Reggia Emilia, ora sconta quel che resta della sua pena a tre anni e otto mesi

Lago di Garda. Due anni fa sfregiò il volto della sua ex compagna a San Zeno di Montagna, dandosi poi alla fuga su un'Audi A3 nera. L'uomo fu bloccato in una frazione di Reggio Emilia, grazie all'ottimo lavoro di squadra tra i carabinieri reggiani e quelli di Caprino Veronese. Riconosciuto colpevole dalla Corte d'Appello di Venezia, l'aggressore è stato recentemente condotto nel carcere di Reggio Emilia dove dovrà scontare quel che resta della sua condanna: tre anni, due mesi e venti giorni di reclusione.

Ha dunque iniziato a estinguere la sua pena il 42enne marocchino che, il 28 maggio 2020, aveva ferito al volto e al capo una veronese oggi 54enne. I due erano ex fidanzati ed erano stati costretti a convivere nuovamente nell'abitazione di lei, a San Zeno di Montagna, a causa del lockdown. Il ferimento della donna giunse dopo giorni di litigi e prima del definitivo addio dell'uomo, il quale non era più costretto dalle restrizioni a convivere con la ex. La ferita più grande inferta dall'aggressore fu quella al viso, lunga 20 centimetri, a cui si aggiunse anche un'altra lesione al cuoio capelluto. L'uomo salì subito sulla sua auto e scappò, riuscendo a trovare aiuto in amici che poi sono stati denunciati per favoreggiamento. La sua fuga durò comunque solo qualche ora. I carabinieri lo arrestarono a Gavasseto, una zona del Comune di Reggio Emilia.

Dopo l'arresto cominciò la vicenda giudiziaria dell'accusato di lesioni personali aggravate. Una vicenda – spiegano i colleghi di Veronasera – conclusasi il 28 gennaio scorso con la condanna a tre anni e otto mesi sancita dalla Corte d'Appello di Venezia. Una sentenza che il 7 giugno è diventata esecutiva e, per questo motivo, la Procura di Verona ha emesso un provvedimento di esecuzione della carcerazione. Provvedimento realizzato dai carabinieri di Scandiano, territorio reggiano in cui il condannato aveva preso residenza. I militari hanno quindi preso il 42enne e lo hanno portato in carcere.

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