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Domenica, 10 Dicembre 2023
Cronaca Gavardo

Isis: sevizia e tortura due persone, arrestato foreign fighter bresciano

L'uomo di trova già in carcere per l'accusa di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo. La nuova misura a seguito di successive indagini.

Secondo quanto è emerso dalle ultime indagini, il foreign fighter Samir Bougana – 28enne nato a Gavardo, ma originario del Marocco – avrebbe seviziato e torturato due persone, dopo il rifiuto di quest'ultime di unirsi in combattimento con l'Isis, il sedicente Stato Islamico attivo in Siria (le vittime sono ora rifugiate in Germania). Per questo motivo, è scattata una nuova richiesta di musica cautelare: Bougana si trova però già in carcere, dopo l'arrestato avvenuto nel 2019 a Kobane, dove il fondamentalista si era arreso ai soldati dell'Unità di protezione popolare curde. All'epoca, l'accusa era di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo.

Nel 2013, Bougana si era unito in Siria prima alle milizie qaediste e poi a quelle dello Stato Islamico partendo dalla Germania, dove si era trasferito nel 2010 e dove aveva cominciato a frequentare ambienti islamisti che avevano contribuito a radicalizzarlo. Le indagini nei suoi confronti furono avviate nel 2015 dalle Digos di Brescia e di Mantova, coordinate dalla Procura della Repubblica della nostra provincia, sulla base di segnalazioni pervenute all’antiterrorismo della Polizia di Stato da parte delle autorità tedesche, che avevano, tra l’altro, avviato indagini sulla moglie del 28enne, una ragazza di origine turca. 

Anche la giovane, in effetti, aveva raggiunto dopo pochi mesi il marito, dal quale ha avuto tre figli nati in Siria. L’arresto del foreign fighter, fortemente sollecitato dalla Procura Distrettuale e dalla Direzione Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo, era scaturito da un'operazione di vasto respiro internazionale, condotta in stretta collaborazione tra Fbi statunitense e la Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, cui hanno contribuito Aise ed il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperzione Internazionale. Le autorità statunitensi, in particolare, avevano tenuto i contatti con le forze curdo-siriane cui il Bougana si era arreso nell’agosto 2018. 

Una volta prelevato in Siria dagli uomini della Digos di Brescia e della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, il 28enne era stato incarcerato e processato e – nel 2020 – condannato a 4 anni dal tribunale di Brescia, pena confermata anche in appello.

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