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Cronaca

Droga e armi dalla Valcamonica: i fratelli Sallaku rischiano 17 anni di reclusione

Questa la richiesta avanzata dal pm nei confronti di Saimir e Taulant Sallaku, fratelli dell'ex patron del Darfo Calcio.

Traffico di stupefacenti, detenzione di armi, associazione per delinquere: sono queste le accuse, a vario titolo, mosse dalla Procura nei confronti delle 25 persone coinvolte nella maxi-inchiesta che ha fatto tremare la Valle Camonica. Tra loro ci sono anche volti noti, quelli di Saimir e Taulant Sallaku: 45 e 38 anni sono i fratelli dell'imprenditore di fama, ed ex patron del Darfo Calcio, Gezim. Anche lui era finito nel mirino della procura, per il possesso di alcune pistole, ma la Cassazione lo ha poi scagionato da questo capo d’accusa.

Saimir e Taulant erano finiti in manette nell'autunno di tre anni fa, al termine dell'inchiesta condotta dai carabinieri di Breno che portò a smantellare un'organizzazione che riforniva di droga l'intera Valle Camonica e il Sebino. In totale i militari avevano sequestrato oltre 120 chilogrammi di sostanze stupefacenti tra marijuana, hashish, eroina e pure morfina.

Durante la requisitoria, il pm Paolo Savio ha chiesto 17 anni e 4 mesi per  Saimir e Taulant Sallaku; 16 anni per Alessandro Giorgi e il figlio Denis; 14 per Mirand Shehi.

Nove anni e 4 mesi è la richiesta avanzata per i tre uomini - Roland Tusha, Agim ed Enkelejd Bejko - ritenuti i trafficanti della banda, ai quali andrebbe ricondotta la raffineria di eroina scovata in un garage di Osio Sotto.

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