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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

L'associazione mafiosa dei "colletti bianchi": chi sono i tre bresciani arrestati

Del triunvirato che comandava l'organizzazione mafiosa radicata nel Bresciano faceva parte anche Rosario Marchese, di casa a Lonato del Garda e già nei guai con la giustizia

Rosario Marchese, Gianfranco Casassa, Alessandro Scilo: sono questi i bresciani finiti in manette, per associazione mafiosa, al termine della maxi inchiesta Leonessa che ha portato all'arresto di ben 69 persone.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, Marchese faceva parte del triumvirato che comandava la cosca stiddara radicata nel Bresciano e operativa in Lombardia, Piemonte e Liguria. Un'organizzazione che ricalcava metodi e modi di fare della cosca gelese, ma che agiva in completa e totale autonomia, come ha sottolineato il procuratore capo di Brescia. Il business era costituito dalla vendita di crediti fiscali inesistenti, tramite l'intermediazione di colletti bianchi, ad imprenditori in difficoltà.

Marchese era già finito nei guai l'anno scorso: gli erano stati sequestri 15 milioni di euro. Originario di Caltagirone e residente in una mega villa di Lonato del Garda - dove era sottoposto alla misura preventiva della sorveglianza speciale con obbligo di dimora - era scappato dalla Sicilia proprio per aver collaborato con la giustizia: ora per lui si sono aperte le porte del carcere.

Stesso destino per Gianfranco Casassa, di casa a Berlingo: avrebbe cercato le aziende in crisi a cui proporre la vendita di crediti fiscali inesistenti. In carcere anche Alessandro Scilio, considerato dagli inquirenti vicino a Marchese. 

I filoni paralleli dell'inchiesta hanno portato all'arresto - non per associazione mafiosa ma per corruzione - anche di Generoso Biondi, direttore dell'Agenzia delle Entrate di Brescia, e del funzionario Alessandro De Domenico.

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