Giovane padre massacrato in disco a coltellate: due condanne per omicidio
I parenti della vittima protestano: "Giustizia di merd..."
Roberto Ljatifi è stato ucciso per aver scelto una canzone sbagliata, durante una serata trascorsa alla discoteca Copcabana di Roncdelle. Nella notte tra l’8 e il 9 dicembre del 2014 è stato raggiunto da 6 coltellate: 3 al petto ed altrettante alla schiena, che non gli hanno lasciato scampo.
Il processo a carico dei due uomini ritenuti responsabili dell’omicidio del 30enne, padre di 5 figli, è arrivato oggi a sentenza. Il tribunale di Brescia ha condannato a 20 anni il 27enne Marius George Bonoru, arrestato a Milano a pochi giorni dal fatto, e a 16 anni e 8 mesi il 34enne Robert Emilian Mocanu.
Pare che Bonoru, che in un primo momento aveva negato tutto e sarebbe stato inchiodato dalla testimonianza dell’addetto alla sorveglianza del locale, abbia anche scritto diverse lettere al giudice, nel tentativo di ‘ammorbidirlo’.
La pena è più severa rispetto a quanto chiesto dal pm Alberto Rossi (18 anni per Bonoru e 14 anni per Mocanu) ed è la massima ottenibile considerando che il processo siè svolto con rito abbreviato, ma non ha soddisfatto i parenti della giovane vittima. Momenti di tensione si sono infatti registrati all’uscita dall’aula, con i i famigliari che gridavano a squarciagola: “Giustizia di merd...”.
Alla moglie e ai 5 figli del 30enne brutalmente ammazzato è stato anche riconosciuto un risarcimento economico: 100 mila euro per ognuno di loro. Per i fratelli e le sorelle della vittima, il giudice ha disposto un risarcimento di 40 mila euro pro capite. Per il sorvegliante del locale, raggiunto da diverse coltellate durante il raptus di follia, è stato stabilito un risarcimento di 10 mila euro.