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Cronaca

Furti, devastazioni, sassi contro i treni: la baby gang di 25 ragazzini

Le loro scorribande sono proseguite per mesi

Le loro scorribande sono proseguite per mesi, in cui hanno davvero combinato di tutto: furti, danneggiamenti, violazioni di domicilio, assalti ai bar e perfino il lancio dei sassi ai treni. Su quanto successo ora sta indagando la Procura dei minori di Brescia, che ha ricevuto 25 denunce (per altrettanti ragazzi) da parte dei Carabinieri e della Polizia Locale di Romano di Lombardia, il paese in cui si sarebbero concentrati gli atti vandalici e le violenze.

La notizia è stata confermata dal sindaco Sebastian Nicoli. I denunciati sono tutti minorenni, di età compresa tra i 14 e i 17 anni: abitano a Romano e nei paesi vicini, in gran parte sono italiani ma con qualche giovane straniero, e se sono soprattutto maschi (la stragrande maggioranza) a dire il vero non mancano nemmeno le ragazze.

Una baby gang in azione per mesi

E' il quadro della baby gang che per mesi avrebbe terrorizzato residenti e commercianti, scatenando il caos in varie zone del paese, a partire dalla stazione: alcuni di loro sarebbero gli stessi che spesso sono saliti a bordo di treni regionali verso Brescia e Milano, senza pagare il biglietto e infastidendo i passeggeri.

Le forze dell'ordine sono riuscite a identificarli (e denunciarli) anche grazie al diffuso sistema di videosorveglianza del Comune di Romano. Come riferito ancora dal sindaco, in alcuni casi i ragazzi sapevano di essere ripresi, ma non si sono fermati lo stesso: anzi, avrebbero anche cercato di danneggiare o distruggere le telecamere.

Le indagini della Procura dei minori di Brescia

E' attesa ora in tempi relativamente brevi la decisione della Procura. Si ipotizzano misure cautelari come gli arresti domiciliari o il trasferimento in comunità protette o di recupero. Si sarebbe trattata di una vera e propria banda, insomma una baby gang: con capi e gerarchie, ancora da ricostruire, alcuni elementi fissi e altri che invece partecipavano solo saltuariamente.

In molti casi i giovanissimi vandali provengono da famiglie disagiate. Ma è comunque interessante la riflessione del sindaco Nicoli, come riporta L'Eco di Bergamo: “Mi chiedo dove fossero questi genitori quando i figli minorenni tornavano a casa all'alba o a notte fonda, in periodi in cui tra l'altro erano ancora in vigore le restrizioni d'orario imposte dalle normative anti-pandemia”.

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