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Cronaca

Guerra in Ucraina: Roberto De Zerbi bloccato a Kiev con i suoi collaboratori italiani

C'è apprensione per l'allenatore Roberto De Zerbi ed i suoi collaboratori

Il conflitto tra Russia ed Ucraina sta avendo fisiologicamente ripercussioni anche nel mondo dello sport (sebbene sia l'ultimo dei problemi, in questo momento). Nello specifico, il campionato di calcio sarebbe dovuto ripartire questo weekend dopo la lunga pausa invernale, che ha fermato il torneo a metà dicembre. Ma l’attuale situazione ha imposto un ulteriore stop di un mese con lo slittamento dei match in programma da calendario.

Tra gli sportivi coinvolti, c’è l’intero staff italiano dello Shakhtar Donetsk, compagine attualmente prima nella Prem"jer-liha - la massima espressione del calcio ucraino - e già duramente colpita dalla guerra, considerando che nel corso del conflitto scoppiato nel Donbass nel 2014 ha visto gravemente danneggiato il proprio stadio trasferendosi così prima a Leopoli, poi a Charkiv ed infine nella capitale Kiev. 

Alla guida degli arancio-neri c’è il tecnico bresciano Roberto De Zerbi, ingaggiato la scorsa primavera, raggiunto dai suoi fidati collaboratori: il vice allenatore ed ex Brescia Davide Possanzini e il dirigente del club Carlo Nicolini (è originario di Caino), nonché altri italiani tra cui l’allenatore dei portieri Giorgio Bianchi, i preparatori Vincenzo Teresa, Agostino Tibaudi e Marcattilio Marcattili e gli assistenti Michele Cavalli e Paolo Bianco.

Lo staff italiano e la squadra sono rientrati in Ucraina domenica, dopo il ritiro svolto a Belek, in Turchia, per preparare la ripresa del torneo che ha già visto il regolare svolgimento di diciotto giornate e che prevedeva la ripartenza venerdì con l’incontro tra Minaj e quello Zorya già avversario della Roma nel girone di Conference League. Ma lo stop di trenta giorni imposto dalle autorità ha bloccato il campionato: lo Shakthar sarebbe peraltro dovuto scendere in campo affrontando il Metalist domiciliato in quella Kharkiv – seconda città più grande del paese – in cui si sono già nitidamente avvertite esplosioni.

De Zerbi, in qualità di cittadino italiano attualmente in Ucraina, ha ricevuto ed eseguito al pari dei suoi collaboratori le disposizioni dell’ambasciata, che dopo aver invitato già dal 12 febbraio “a lasciare il Paese con i mezzi commerciali al momento disponibili e a seguire tutte le indicazioni delle Autorità locali”, ha successivamente comunicato agli italiani che dovessero comunque decidere di non lasciare il Paese “di usare la massima prudenza, di assicurarsi di avere documenti d'identità validi ed aggiornati e si suggerisce, a titolo precauzionale, di valutare l’opportunità di predisporre alcune scorte di acqua, cibo e vestiti caldi e di carburante per le auto”.

Attualmente, il tecnico bresciano ed il suo staff con una parte della squadra sono chiusi in un Hotel, nella cui zona pare siano state avvertite alcune esplosioni nelle prime ore del giorno. Allo stato attuale delle cose, vista anche la chiusura dell'aeroporto, sembra sia difficile nell'immediato predisporre un rientro in Italia.

Fonte: Today.it

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