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Cronaca

Arrestato dentista bresciano: tangenti per prescrivere protesi inutili

Tangenti in contanti in cambio di prescrizioni

C'è anche un medico odontoiatra bresciano tra i 3 arrestati dalla Guardia di Finanza di Milano per atti contrari ai doveri di ufficio. Si tratta del 60enne Stefano Ferrari Parabita, in servizio alla Smart Clinic di Monza (Gruppo San Donato): insieme a lui in manette, e ora ai domiciliari, anche Roberta Miccichè, legale rappresentante dalla Wisil Latoor, società specializzata nella produzione di protesi dentali già nel mirino degli inquirenti da qualche mese (e già commissariata), e Roberto Ticenghi, dipendente dell'azienda.

Le indagini

Le operazioni, coordinate dalla Procura di Milano, si inseriscono in una più ampia indagine che vede coinvolti in tutto 11 indagati, in merito a un ipotizzato sistema di corruttela nell'ambito della produzione e distribuzione di manufatti odontoprotesici, appunto la Wisil Latoor, con la compiacenza di medici operanti in diverse aziende ospedaliere pubbliche lombarde. Nel caso specifico del dentista bresciano, avrebbe prescritto protesi inutili e prestazioni superflue ricevendo in cambio il 10% del fatturato.

Le prescrizioni

Nel dettaglio, fa sapere la Guardia di Finanza, nell'ambito ortodonzia il sistema illecito consisterebbe nel rilascio di una prescrizione medica per manufatti non necessari, non effettivamente impiantati o dai costi indebitamente raddoppiati: per quanto le riguarda le protesi, invece, sarebbero state rilasciate prescrizioni mediche e preventivi di spesa dove si indicano voci accessorie, non corrispondenti ai trattamenti effettuati, al solo di fine di aumentare il valore finale della prestazione.

Il ruolo di Parabita

In cambio di tale impropria attività, i medici compiacenti avrebbero ottenuto dalla società fornitrice un compenso calcolato in percentuale sul fatturato procurato all'azienda mediante le prescrizioni mediche effettuate. Stefano Ferrari Parabita avrebbe ricevuto oltre 26mila euro tra il 2020 e il 2021: all'odontoiatra sarebbe stata riconosciuta una percentuale pari al 10% del fatturato annuo realizzato dalla Wisil Latoor, grazie alle prescrizione mediche rilasciate presso la clinica in cui operava. Le Fiamme Gialle hanno sequestrato anche migliaia di euro in contanti, nascosti in azienda, in un mappamondo.

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