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Cronaca

Dalle rive del Po crani preistorici di rinoceronti e mammut: denunciato

La Procura indaga su un anziano ricercatore, un cuoco in pensione accusato di violazione del codice dei beni culturali e di ricettazione. Avrebbe recuperato reperti archeologici senza autorizzazione, per poi regalarli al museo di San Daniele Po

Un cranio di un rinoceronte, vecchio di decine e forse centinaia di migliaia di anni. E pure parte di un cranio di un mammut, ancora più vecchio. E infine anche una spada, di tempi più recenti ma comunque dal valore inestimabile.

Tre reperti archeologici recuperati da un pensionato lungo le rive del Po, nel Cremonese, poi prontamente donati al noto museo di San Daniele Po. Ma quello che doveva essere un ringraziamento si è presto tramutato in un capo d’accusa, e ora la Procura indaga per violazione del codice dei beni culturali, e dunque ricettazione.

L’anziano ricercatore, un cuoco in pensione, non avrebbe segnalato i ritrovamenti nel tempo limite delle 24 ore, come prevede la legge; oltre a questo, mancherebbero le necessarie autorizzazione per la ricerca archeologica.

Legge severa, e che in paese ha già generato uno stupore diffuso. Anche la difesa del pensionato infatti punta i piedi: l’uomo non è un esperto, ha agito “sicuramente” in buona fede.

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