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Cronaca

In coma dopo la rissa fuori dalla disco, chieste due condanne

L'accusa ha chiesto due anni per gli aggressori del 31enne colpito da una raffica di calci alla testa fuori da un noto locale di Brescia

Sono ormai passati più di due anni da quella notte che avrebbe potuto finire in tragedia. Dal due aprile del 2016 la vita del 31enne Francesco Zanetti non è più la stessa: venne colpito da un raffica di calci e pugni, durante una rissa scoppiata nel piazzale della discoteca Latte Più a Brescia, e finì in un letto del reparto di Rianimazione della Poliambulanza.

Un pestaggio violento che averebbe provocato al 31enne un trauma cranico. A peggiorare il quadro clinico, un aneurisma che si è rotto proprio quella notte, mandando il giovane in coma. Difficile però stabilire se vi sia una relazione tra i colpi ricevuti e l’aneurisma, per questa ragione la vicenda ha pure rischiato di essere archiviata.

Così non è stato e ora i due ragazzi ritenuti responsabili dell'aggressione - un 25enne e un 35enne di Sarezzo- devono affrontare un processo, celebrato con rito abbreviato, per lesioni gravissime. Il dibattimento si è aperto venerdì: per loro, il sostituto procuratore Maria Cristina Bonomo, ha chiesto una condanna a due anni. 

I fatti risalgono alla notte tra il primo e il due aprile del 2016 e si sono svolti nel parcheggio, quando il locale era ormai già chiuso. Un acceso diverbio scoppiato per futili motivi e degenerato in rissa. Gli aggressori sarebbero letteralmente saltati addosso alla vittima, colpendolo con calci e pugni.

Avrebbero aggredito pure una seconda persona, un 25enne intervenuto per separarli. Le indagini della squadra Mobile di Brescia avevano portato all’identificazione dei due responsabili che successivamente erano stati querelati dalle vittime del pestaggio.

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