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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Concesio

Tecnico comunale corrotto: sequestrati titoli e gioielli per 780mila euro

Condannato in via definitiva per corruzione, ora scattano i sequestri

Condanna definitiva per l'ex dirigente dell'Ufficio tecnico del Comune di Concesio Riccardo Gardoni: 7 anni e 9 mesi di reclusione per corruzione. Al netto della sentenza, ora sono arrivati i sequestri: in questi giorni la Divisione Anticrimine della Questura di Brescia ha eseguito un provvedimento di "sequestro anticipato" di beni, finalizzato alla confisca, consistenti in depositi titoli, gioielli, monili e orologi per un valore complessivo di oltre 780mila euro.

Il "sequestro anticipato" dei beni

La misura è stata disposta dalla Sezione autonoma delle misure di prevenzione del Tribunale di Brescia, su proposta congiunta di Procura e Questura a poche settimane dalla condanna definitiva di cui sopra. In particolare, all'esito del processo, era stato confermato come Gardoni, approfittando del suo ruolo e abusando della pubblica funzione esercitata, avrebbe posto in essere condotte corruttive tra il 2014 e il 2018, tra cui appalti pilotati: sono risultati infatti diversi versamenti in contanti sui conti correnti intestati a lui stesso o cointestati con la moglie. Già con sentenza di appello, a novembre, erano stati sequestrati all'imputato poco meno di 290mila euro.

Le indagini di Procura e Questura

Gli approfondimenti investigativi, coordinati dalla pm Benedetta Callea ed eseguiti dalla Divisione Anticrimine della Polizia di Stato, sarebbero riusciti a evidenziare - si legge in una nota - "una notevole sperequazione tra redditi leciti regolarmente dichiarati, derivanti da lavoro dipendente e autonoma attività professionale, e fonti di reddito non rintracciabili, con versamenti di ingenti somme di denaro in contante sui conti correnti a partire dal 1984: è stata quindi delineata una situazione di accumulo di proventi illeciti pari a circa 461mila euro".

La somma sarebbe stata reinvestita dall'accusato nell'acquisto di prodotti finanziari e assicurativi che avrebbero generato ulteriori utili, per un totale di utili illeciti pari a 734mila euro, a cui è stato sommato il valore nominale di monili, gioielli e orologi preziosi. La custodia dei beni sequestrati è stata affidata a un amministratore giudiziario: la misura preventiva, si legge ancora nel comunicato di Questura e Procura, si è resa necessaria "stante il concreto pericolo di dispersione dei beni, ritenuto fondato il rischio di una cessione degli stessi a terzi".

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