Rezzato: la posizione di Italcementi sul decreto Clini
Il cementificio risponde alle critiche avanzate dalla Rete Antinocività Bresciana
Negli scorsi giorni, davanti all’impianto Italcementi di Rezzato, un gruppo ecologista locale ha protestato contro un decreto messo a punto dal Governo per regolamentare l’utilizzo nelle cementerie dei CSS (che gli stessi ecologisti impropriamente generalizzano nel concetto di “rifiuti”).
Occorre prima di tutto chiarire che i Combustibili Solidi Secondari provengono soltanto da una frazione selezionata e omogenea tratta da rifiuti non pericolosi, utilizzabile come fonte di energia. Inoltre il loro utilizzo non è, come affermano gli ecologisti, una richiesta avanzata dai produttori di cemento.
Al contrario, i produttori di cemento sono destinatari della richiesta di utilizzarli, per contribuire a risolvere almeno parzialmente la questione dello smaltimento dei rifiuti, cosi come avviene in tutto il resto d'Europa, dove tale soluzione è praticata da tempo con successo.
Il vantaggio è evidente: questa frazione selezionata di rifiuti viene riutilizzata senza aumentare le emissioni, ma al contrario dimezzandole: invece di due punti di emissione (cementeria e inceneritori, magari da costruire ex novo) se ne utilizza un solo - che esiste già e le cui emissioni resteranno esattamente quelle di prima.
Al contrario, se si vuole rinunciare a questa opportunità, si continueranno ad avere altre discariche e altri inceneritori, oppure si spenderanno capitali per inviarli in Olanda o altri paesi a oltre 100 euro alla tonnellata, dove magari verranno bruciati nelle locali cementerie».