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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Rezzato

Non va in carcere perché cieco, ruba un'auto e fugge a folle velocità

Una storia incredibile, tra San Polo e Rezzato: un 48enne che risultava quasi cieco ha rubato un'auto ed è scappato a folle velocità. Prima di tuffarsi nel Naviglio

Per evitare il carcere si era dichiarato cieco, o quasi: martedì è stato beccato dalla Polizia Locale di Rezzato a bordo di un'auto rubata. E' scattato un folle inseguimento a tutta velocità, con tanto di tuffo nel Naviglio grande per evitare di essere arrestato. Ma l'arresto è comunque arrivato: in manette un 48enne originario del Pavese ma da tempo residente nel Bresciano. Era già ai domiciliari per una condanna (in gran parte ancora da scontare) di 10 anni, adesso è stato trasferito in carcere.

L'incredibile vicenda: ruba un'auto anche se quasi cieco

Il folle inseguimento si è scatenato martedì pomeriggio poco dopo le 14. Gli agenti della Locale lo hanno intercettato a Rezzato, a bordo di una Lancia Y nuova di zecca che era stata rubata solo poche ore prima a San Polo: l'aveva fregata a una donna che aveva lasciato il  motore acceso per andare a gettare la spazzatura.

Nemmeno il tempo di identificarlo che lui stava già scappando: a tutto gas, nonostante la sua presunta cecità, attraversando centri abitati e strade contromano, perfino una pista ciclabile. Nel mentre ha pure travolto un ciclista, per fortuna niente di grave. La fuga si è interrotta quasi al confine con Mazzano.

Un tuffo nel Naviglio per scappare alla Polizia locale

E' qui che il 48enne, pur di non essere preso, ha deciso di tuffarsi nel Naviglio. Gli agenti, che intanto avevano chiamato i rinforzi, non hanno mollato la presa: uno dei due si è tuffato nel canale, e ha ingaggiato una dura lotta per riportarlo a riva. Missione compiuta: una volta recuperato dall'acqua, è stato arrestato.

Volto noto della giustizia lombarda, avrebbe dovuto scontare 10 anni di carcere a casa, ai domiciliari, per vari reati contro il patrimonio. Un'attenuante che gli sarebbe stata concessa per i suoi problemi di vista, che parevano accertati – con tanto di tesserino – quasi al limite della cecità. Una disabilità completamente smentita dal rocambolesco episodio di martedì. Per lui, inevitabili, si sono aperte le porte del carcere. E nuove accuse a cui rispondere: furto e resistenza.

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