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Cronaca Rezzato

Cinque ragazzi morti, parla chi ha prestato l'auto: "L'avevamo già visto guidare"

La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio stradale: nessun indagato

Non è indagato in alcun modo, non ci sono gli estremi: casomai potrebbe avere della grane con l'assicurazione. E' il ragazzo di appena 18 anni, distrutto dal dolore, che ha prestato la sua Volkswagen Polo (intestata al padre) ai cinque ragazzi morti nel tragico schianto di sabato sera, lungo la tangenziale Ss45bis in territorio di Rezzato. Quell'auto era guidata da Salah Natiq, 22 anni: non aveva la patente, così come tutti gli amici che aveva a bordo. Morti sul colpo, senza scampo, dopo un frontale con un pullman: oltre a Salah anche il cugino Imad Natiq e l'amico Imad El Harram, entrambi classe 2002, il 19enne Dennis Guerra, la 17enne Irene Sala. Tra domenica e martedì sono stati celebrati i funerali.

"Pensavo avesse la patente"

Il 18enne che ha prestato la vettura è stato ascoltato a lungo dalla Polizia Stradale, già la notte stessa dell'incidente. Agli inquirenti avrebbe riferito di aver consegnato il mezzo a Salah Nadiq in quanto aveva un forte mal di testa: per questo aveva preferito farsi accompagnare, fare il passeggero a bordo di un'altra vettura, guidata da un amico, che li seguiva a poca distanza. Erano tutti diretti a Brescia, per continuare la serata in compagnia.

Il giovane – che sarebbe residente a Casto – ha inoltre riferito agli agenti di essere convinto che Salah Nadiq avesse la patente. “Pensavo l'avesse presa – avrebbe detto – non è la prima volta che qualcuno di noi gli prestava l'auto, e in tanti l'avevano già visto guidare in paese, anche mesi fa”. 

La testimonianza dell'autista

Per l'accaduto la Procura, come da prassi, ha aperto un fascicolo per omicidio stradale. Al momento non ci sono indagati. Nemmeno l'autista del pullman, che non avrebbe alcuna colpa: si sarebbe trovato di fronte la Polo che “viaggiava forse a 150 all'ora”, ha detto il 58enne Vangjel Tuslluku, dipendente della Caldana di Toscolano Maderno. “Non so quando tornerò al volante – ha dichiarato in una recente intervista – e soprattutto cosa proverà. Non ho mai vissuto una situazione così. Non ho colpe, ma un peso sulla coscienza”.

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