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Cronaca

Video hot della ex su Whatsapp, alla sbarra anche un poliziotto e un calciatore

La "porno-vendetta" di un ex fidanzato

Revenge porn e diffamazione, fissata la data dell'udienza preliminare: sarà il prossimo 17 novembre. La vicenda è nota e riguarda una giovane dottoressa, allontanata dallo studio medico per cui lavorava, in città a Brescia, dopo che sarebbero stati diffusi alcuni suoi video intimi, ovviamente senza la sua autorizzazione.

A dare il via all'illecita catena sarebbe stato il suo ex fidanzato, 48 anni, l'unico accusato di revenge porn e diffamazione: è solo di revenge porn invece l'accusa per gli altri 9 imputati che in autunno finiranno alla sbarra, e tra loro ci sono alcuni volti noti come un agente di Polizia Locale (in servizio in provincia di Torino), un ex calciatore del Brescia e la figlia di un allenatore di calcio (anche in Serie A).

Immagini e video diffusi per anni nelle chat

Immagini e video hot sarebbero stati diffusi a partire dal settembre del 2017 e fino al febbraio di un anno fa: circolati di chat in chat, su Whatsapp, ma anche via mail. Per la pubblica accusa l'ex fidanzato l'avrebbe fatto solo per recare “nocumento” alla donna. E così è stato, purtroppo, perché di fatto ha perso il lavoro proprio a causa di foto e filmati. Sarebbero stati diffusi anche altri dati personali e sensibili.

Il revenge porn, letteralmente “porno-vendetta”, si riferisce alla condivisione di immagini o video “sessuali” senza il consenso dei diretti interessati. Il disegno di legge che di fatto lo ha reso un reato riconosciuto è stato approvato in via definitiva il 17 luglio di due anni fa: in caso di condanna si rischia la reclusione da 1 a 6 anni, e una multa fino a 15mila euro.

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