Video 'hot' diffusi dall'ex fidanzato: licenziata per "danno d'immagine"
Il datore di lavoro sostiene di aver ricevuto continue telefonate: si tratterebbe di 'scherzi' crudeli nei confronti della vittima di "revenge porn"
Licenziata per danno d'immagine: dopo l'umiliazione di aver visto i suoi video privati girare sulle chat di mezza Italia, la 40enne bresciana vittima di "revenge porn" è stata persino licenziata da uno degli studi per cui lavorava.
Stando a quanto trapelato finora, il datore sostiene di aver ricevuto continue telefonate, durante le quali sarebbero stati richiesti appuntamenti con la professionista, ma senza motivo alcuno e senza lasciare un recapito telefonico. Si tratterebbe dunque di 'scherzi', spietati e crudeli, nei confronti della 40enne che già sta vivendo un momento terribile.
Revenge porn: cos'è successo
Sono tre principali indagati, l'ex compagno e altri due amici: rischiano da un minimo di pochi mesi a un massimo di 6 anni di carcere per “revenge porn”, ovvero la diffusione illecita di immagini o di video sessualmente espliciti (che in Italia è reato penale dalla scorsa estate).
Alcune riprese “hot” della 40enne sono state diffuse in lungo e in largo, in Italia e non solo, a partire dalle prime condivisioni dell'uomo con cui aveva avuto una relazione e dei suoi amici. Una “catena” di almeno altre 20 persone, tutte denunciate dalla vittima per aver condiviso i video incriminati. E tra loro ci sarebbero anche rappresentanti delle forze dell'ordine, carabinieri e polizia.