"Sopraffatto dall'ira per le provocazioni": così ha ucciso il giovane cognato
I fatti risalgono al gennaio del 2020, a San Polo: quella sera morì il 35enne Omar Ghirardini, investito dal cognato Renat Hadzovic
Condannato a 15 anni per omicidio volontario: uccise il cognato perché sarebbe stato “provocato” e “sopraffatto dall'ira”. Sono queste le motivazioni della sentenza di primo grado costata la condanna a Renat Hadzovic, 29 anni: i suoi legali hanno però già annunciato un ricorso in appello, chiedendo che venga giudicato per omicidio preterintenzionale. Lo scrive Il Giorno.
Come è noto, i fatti risalgono al 3 gennaio di un anno fa. A seguito di una violenta lite, Hadzovic salì a bordo della sua Bmw X6 e travolse e uccise il cognato Omar Ghirardini, 35 anni e padre di cinque figli: secondo quanto ricostruito dall'accusa l'avrebbe investito a più di 70 chilometri orari, sbalzandolo contro un muro.
Tutto successe a San Polo, in Via della Maggia, di fianco al campo da rugby. A scatenare la furiosa reazione di Hadzovic sarebbe stato il comportamento di Ghirardini: il 35enne, adirato per il mancato invito a una festa, avrebbe perfino cercato di accoltellare i suoi parenti. Tra cui appunto Hadzovic, che reagirà investendolo con l'auto.