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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Acqua: 970mila bresciani alle urne, si vota fino alle 22

Votazione senza quorum, decisiva sarà l'affluenza. Non è necessaria la tessera elettorale, basta avere con sé un documento d'identità valido.

«Volete voi che il gestore unico del Servizio Idrico Integrato per il territorio provinciale di Brescia rimanga integralmente in mano pubblica, senza mai concedere la possibilità di partecipazione da parte di soggetti privati?». È questo il quesito che si troveranno di fonte coloro che decideranno di recarsi alle urne per il referendum sull'acqua. In totale i bresciani aventi diritto di voto sono 970mila. 

Alla consultazione referendaria del 2011 la quasi totalità dei votanti si espresse affinché la gestione dell'acqua rimanesse totalmente pubblica. Con il quesito di oggi, votando «Sì» si chiede che fino al 2045 le risorse idriche debbano essere gestite da una società pubblica, votando «No» si consente che Acque Bresciane, la società pubblica che attualmente gestisce molti impianti dei Comuni bresciani, apra ai privati concedendo loro una quota variabile dal 40 al 49% (qui ulteriori informazioni). 

Non essendo previsto un quorum minimo per la validazione dell'esito referendario, decisiva sarà l'affluenza al voto. Sulla base di ciò, il Consiglio Provinciale (composto dai primi cittadini di città a provincia) deciderà il futuro dell'acqua bresciana. 

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