Terrore di Natale: 5 donne aggredite e rapinate per le vie del centro
Presi dalla Polizia di Stato, i rapinatori hanno 20 e 25 anni
Puntavano donne sole e indifese, armati di coltello e spesso senza scrupoli: una delle vittime è stata anche strattonata e sbattuta a terra, riportando delle ferite alla testa. Per diversi giorni hanno seminato il terrore per le vie del centro storico, ma adesso la “festa” è finita: sono stati entrambi arrestati dagli uomini della Questura di Brescia, in particolare grazie all'intervento del personale della Squadra mobile e degli agenti del Commissariato del Carmine.
In manette due giovani stranieri, di 20 e 25 anni e di nazionalità guineana: sono accusati di tentata rapina e rapina aggravata, reati commessi sia da soli che in concorso, appunto in alcune vie del centro storico della città.
Aggredite alle spalle e rapinate
I due rapinatori, fa sapere la Questura, operavano appunto nella zona del centro, prendendo di mira prevalentemente donne: in più di un'occasione avrebbero aggredito le loro vittime alle spalle, utilizzando anche un coltello, con cui strappavano borsette o tracolle per poi scappare con il maltolto. Proprio per le modalità violente, e per la frequenza delle rapine, gli episodi avevano creato particolare clamore e allarme sociale tra i cittadini che frequentavano il centro storico (ancora di più durante il periodo delle festività natalizie).
Le indagini della Polizia di Stato
Le indagini della Polizia di Stato sono scattate a seguito delle denunce delle vittime, proseguendo poi sul solco dell'analisi dei filmati di videosorveglianza, individuazioni fotografiche e testimonianze: in poco tempo è stato possibile ricostruire il modus operandi di almeno cinque rapine, i cui autori sono stati riconosciuti nei due giovani stranieri. Entrambi senza fissa dimora, avevano trovato rifugio in un fabbricato disabitato.
Arrestati e trasferiti in carcere
I due criminali sono stati così rintracciati e accompagnati in Questura, sottoposti a fermo di polizia giudiziaria e trasferiti in carcere, a Canton Mombello, a disposizione della Procura. Il pm Antonio Bassolino, che ha diretto l'attività d'indagine, ha richiesto e ottenuto la convalida dei fermi: il Gip Elena Stefana ha infatti disposto la custodia cautelare in carcere, a carico dei due indagati, in attesa del processo.