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Cronaca

Lombardia: recordman di rapine, 67 colpi a segno in due anni

Le ha confessate tutte: già condannato a 19 anni di carcere

Può essere definito una sorta di 'recordman' delle rapine, ma anche delle confessioni: 67 colpi messi a segno nel giro di due anni e mezzo in banche e uffici postali sparsi per tutta la Lombardia e reo confesso per ognuna di quelle azioni. E non solo. Ha anche collaborato con gli inquirenti per ricostruire le dinamiche e le responsabilità di altre persone, che poi, come in un effetto domino, sono arrivate, anche loro, a confessare e ad aiutare gli investigatori.

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Ora a Claudio Andreoletti, in carcere dal 2005 e già condannato per 19 episodi a un cumulo di pene di quasi 13 anni, il pm di Milano Giovanni Narbone ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini per i restanti 48 casi, che coprono un arco temporale che va dalla primavera del 2003 all'autunno del 2005.

Andreoletti, bergamasco di 54 anni, finì in carcere, dove è rinchiuso ormai da quasi 8 anni, il 28 novembre del 2005 per una rapina alla filiale di una banca in via Raffaello Sanzio a Milano, commessa una ventina di giorni prima. Da quel momento, prima a singhiozzo e poi come un fiume in piena, cominciò a collaborare con il pm, prima raccontando particolari e facendo i nomi dei complici di quella che fu per lui l'ultima azione.

Poi, confessandone altre: 18 in tutto, tra rapine con armi o taglierini, ma sempre senza feriti, da Milano a Bergamo fino a Como, a Monza e anche nel Varesotto. Così gli investigatori della Squadra Mobile riuscirono ad individuare un gruppo di cinque persone, tra cui Massimo Allegretti, anche lui rapinatore 'compulsivo'.

Dopo l'arresto e la collaborazione, quindi, Andreoletti venne condannato in due diversi processi, il primo davanti al gup di Milano Anna Cattaneo (per dieci rapine) il secondo davanti al giudice Vincenzo Tutinelli (per nove rapine). Quasi 6 anni di condanna nel primo giudizio, dove era imputato anche il direttore dell'ultima banca rapinata, che, secondo l'accusa, avrebbe aiutato la banda, ma che venne assolto.

E una condanna di quasi 7 anni nel secondo processo, per un cumulo pena che sfiora ora i 18 anni (tre dei quali indultati), perché l'uomo ha riportato anche altre condanne per altri fatti. Andreoletti, però, non si è fermato, ha continuato a riempire verbali e lo stesso hanno fatto, mano a mano, anche i suoi complici, tra cui Allegretti e due stranieri.

Alla fine, sono saltate fuori altre 48 rapine, con Andreoletti sempre protagonista. E proprio per quest'ultimo troncone la Procura di Milano ha chiuso le indagini. Nei prossimi mesi, dunque, Andreoletti dovrà affrontare un altro processo e rischia di vedere crescere in maniera esponenziale il suo cumulo pena. Tuttavia, le attenuanti per la collaborazione dovrebbero incidere molto nel limare l'entità della pena, così come la cosiddetta 'continuazione', essendo le rapine riconducibili allo stesso "disegno criminoso".

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