Rapina violenta, bottino da decine di migliaia di euro, ma il caso è "da archiviare"
Il colpo fu messo a segno nel laboratorio-gioielleria Barozzi di via Diaz
Minacciato, colpito al volto, immobilizzato e legato a una sedia con fascette da elettricista, il tutto prima di andarsene con un bottino da capogiro. Il colpo messo a segno tre mesi fa nel laboratorio-gioielleria Barozzi di via Diaz in città è destinato a rimanere senza colpevoli. Lo ha stabilito il pubblico ministero, che ne ha chiesto la definitiva archiviazione.
Era il 5 febbraio quando il titolare del laboratorio, Manuel Barozzi, veniva picchiato e immobilizzato - poco prima dell'orario di chiusura - da un rapinatore che poi ha metodicamente svuotato il locale dagli orologi e dai gioielli più preziosi. Una volta uscito, la fuga in compagnia di un probabile complice che faceva da palo.
Stando al racconto del gioielliere si trattava di persone dell'Est Europa. L'impianto di videosorveglianza del negozio hanno ripreso tutto, ma le indagini condotte in tre mesi non hanno portato a nulla di significativo. Stando a quanto riporta il Giornale di Brescia, il rapinatore prima di uscire avrebbe preso una busta dal banco prima di uscire: al suo interno un orologio da diverse decine di migliaia di euro.