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Cronaca Mazzano

Alessandro e Sergio, rapiti e consegnati ai terroristi islamici: tre arresti nel Bresciano

L'operazione dopo una lunga attività di indagine di carabinieri e polizia di Stato. In manette Fredi Frrokaj, Olsi Mitraj e Alberto Zanini

All’alba di oggi, nella nostra provincia, polizia di Stato e carabinieri hanno arrestato tre persone, sulle quali grava un pesante quadro indiziario riguardante l’ipotesi di sequestro di persona a scopo di terrorismo. 

Il provvedimento di custodia cautelare in carcere è stata disposta dal gip di Roma, su richiesta del Gruppo Antiterrorismo della Procura della Repubblica capitolina. Si tratta di un provvedimento emesso nell’ambito delle indagini condotte dal Raggruppamento Operativo Speciale dei carabinieri, dal Servizio Centrale Operativo della polizia di Stato e dalla Squadra Mobile di Brescia, in relazione ai sequestri di persona commessi ai danni Sergio Zanotti e Alessandro Sandrini, rapiti in Turchia tra aprile e ottobre 2016, tenuti prigionieri in Siria sino ad aprile/maggio 2019 ad opera dell’organizzazione terroristica Hay’at Tahrir a-Sham.

I provvedimenti restrittivi riguardano due cittadini albanesi (Fredi Frrokaj, 43enne residente a Flero, e Olsi Mitraj, 41enne residente a Gussago) e un cittadino italiano (Alberto Zanini, 54enne di Mazzano). Nella stessa operazione sono state disposte perquisizioni sia nel Bresciano sia a Costanza in Germania; qui, nei guai è finito un nostro connazionale.

Le indagini hanno fatto emergere come i componenti della banda abbiano pianificato l’invio in Turchia di Zanotti e Sandrini, allo scopo di creare il presupposto affinchè, in un’area a poca distanza dal confine con la Siria, dei complici procedessero al rapimento, da cui è poi seguita una prigionia quasi triennale gestita, sin dalle primissime fasi, da elementi appartenenti alla formazione Hay’at Tahrir a-Sham. 

La figura di Frrokaj è quella centrale nell’economia generale dell’indagine: è infatti presente in termini operativi in entrambi i sequestri. È inoltre stato lui a convincere personalmente Zanotti a partire per la Turchia, attirandolo in quell’area con il pretesto di acquisire una partita di dinari iracheni fuori corso. Inoltre, presidiava l’aeroporto di Orio al Serio il 3 ottobre 2016, quando Sandrini, accompagnato nello scalo bergamasco da Alberto Zanini e Olsi Mitraj, vi giunse per imbarcarsi sul volo che l’avrebbe portato in Turchia.

I tre complici sono stati localizzati a Orio anche domenica 25 settembre 2016, giornata in cui l’organizzazione aveva tentato di far partire il suo secondo sequestrato (Sandrini, in effetti, è il terzo, mentre Zanotti è il primo), un imprenditore rezzatese in difficoltà economiche che, all’ultimo minuto, in aeroporto ha poi desistito dalla pericolosa impresa, facendo fallire i loro piani. Sandrini, com’è stato accertato nel corso delle indagini, era quindi stato un ripiego, reclutato da Zanini e Mitraj per sostituire il rinunciatario e poi spedito in Turchia nel giro di poco più di una settimana da quel 25 settembre. Sono in corso accertamenti per identificare l’imprenditore di Rezzato, al fine di poter raccogliere la sua testimonianza quanto prima.

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