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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Desenzano del Garda

Tuffo fatale dopo una giornata di lavoro: muore davanti agli occhi del collega

Si è tuffato e non è più riemerso

E' il 42enne Radoslaw Szkarlat la vittima del drammatico annegamento di martedì notte a largo della spiaggia del Desenzanino, proprio di fronte all'omonimo ristorante. Non ci sarebbero più dubbi sulla dinamica, come ricostruito dai rilievi dei carabinieri di Desenzano: il 42enne aveva raggiunto in giornata la cittadina gardesana, in compagnia di un collega. Entrambi camionisti (e connazionali), avevano lasciato i mezzi nella zona del viadotto.

Poi sono scesi a piedi in centro, e avrebbero quindi cercato refrigerio nelle acque antistanti la spiaggia del Desenzanino, una delle più note e frequentate del lago. I due si sono tuffati insieme, la Szkarlat dopo poche bracciate non è più riemerso: dopo averlo perso di vista, l'amico ha dato subito l'allarme al 112.

I soccorsi

I primi ad arrivare sul posto gli agenti della Polizia Locale, già impegnati in un servizio sul lungolago. Nel frattempo la sala operativa della Guardia Costiera aveva attivato il natante GC A58, che ha subito avviato le ricerche di superficie: a supporto anche il Nucleo subacquei della Guardia Costiera di Genova e il Nucleo sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Milano - già impegnati sul Garda per le ricerche di Aran Chada, il 51enne inglese disperso a Limone - e un'altra unità navale dei pompieri di Salò.

La tragedia

Dopo un'attenta ispezione dei fondali, eseguita con i fari di ricerca dai due mezzi di soccorso giunti sul posto, l'equipaggio del GC A58 ha individuato la sagoma di un corpo adagiato sul fondale, a pochi metri di profondità. E' stato recuperato dai Vigili del Fuoco e trasportato a riva, dove i sanitari del 118 non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. 

Radoslaw Szkarlat sarebbe annegato per l'ennesimo caso di idrocuzione, ovvero lo shock termico causato dal violento sbalzo tra la temperatura corporea ed esterna (è successo a mezzanotte, ma martedì c'erano ancora più di 30 gradi) e quella delle acque del lago, che è tiepida ma solo in superficie. Lo shock provoca una sincope (perdita di conoscenza) che può portare alla morte immediata oppure all'annegamento. Sul Garda è il sesto annegamento in poco più di un mese.

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