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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Quaranta rifugiati a Brescia: "La prefettura trovi soluzioni"

Il Comune di Brescia chiede supporto dopo il massiccio arrivo deciso dal ministero degli Interni. Fenaroli: "Ma non è lecito a nessuno manifestare ostilità a chi fugge dalle guerre e dalla fame"

Il Comune di Brescia, assieme ad altri tra cui i capifila Breno e Cellatica, nei mesi scorsi ha attivato la procedura per l’accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo, dentro il progetto nazionale Sprar (Servizio Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati).

La domanda bresciana è stata accolta per 30 persone, più altre dieci per eventuali emergenze. L’improvviso arrivo di 40 persone nella nostra provincia, alla fine della scorsa settimana (in eguale misura per tutte le provincie d’Italia), è stato deciso dal ministero degli Interni a prescindere dagli impegni programmati e senza consultare nessuno.

Nella mattinata di venerdì, la Prefettura ha incontrato i responsabili dei progetti bresciani. Sono state fatte presenti le pesanti criticità che questo modo di procedere comporta per chi sta lavorando da tempo in termini di accoglienza, allo scopo di non ricreare le difficili situazioni patite con l’emergenza Nord Africa di tre anni fa.

"Sono evidenti le difficoltà nel sostegno a queste persone catapultate qui al di fuori di ogni progetto di inserimento - scrive il Comune di Brescia in una nota -. Il rischio è un sovraccarico di lavoro sugli uffici per le domande di asilo e per la gestione di percorsi impegnativi, a cui si aggiunge quello della mancanza di risposte alle situazioni di disagio che spesso si presentano".
 
L'Amministrazione Del Bono ha chiesto alla Prefettura di inserire questi nuovi arrivi nei progetti Sprar già approvati, che hanno ancora posti disponibili e di promuovere la programmazione di nuove soluzioni, alla luce delle previsioni di una permanenza delle crisi attorno al Mediterraneo.

"Non c’è chi sorrida di fronte a questa nuova crisi umanitaria - commenta l’assessore alla Partecipazione Marco Fenaroli - e non è lecito a nessuno manifestare ostilità a chi fugge dalle guerre e dalla fame".

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