Lapidi imbrattate al cimitero, ennesimo episodio. Parroco: "Qualcosa non quadra"
Due gli episodi, uno solo denunciato ai carabinieri. La rabbia del parroco
Armati di pennarello rosso, lontano da sguardi indiscreti, hanno imbrattato con scarabocchi le lapidi di alcuni defunti. Succede al cimitero di Pontevico, nella Bassa, dove si sono registrati due casi negli ultimi giorni. Inspiegabile, al momento, ciò che sta dietro all'ignobile gesto scoperto domenica mattina: i defunti presi di mira non avrebbero alcun legame tra di loro.
La denuncia e le indagini
Su due lapidi sono stati disegnati scarabocchi incomprensibili: gli episodi sono stati denunciati su Facebook, nella pagina del paese, ma solo uno è finito nero su bianco nella querela sporta ai carabinieri. La foto della lapide imbrattata postata sui social da un parente del defunto, oltre a fare il giro del web, è finita negli atti dell'indagine aperta dai carabinieri per vilipendio di tombe, sepolcri o urne. Si tratta di un reato punito con la reclusione da sei mesi ai tre anni, stando all'articolo 408 del codice penale.
Un atto vile e irrispettoso che ha suscitato non poca indignazione in paese. "L'umanità che rifiuta la sua stessa umanità indica il degrado al quale siamo arrivati", si legge tra le decine di commenti al post del parente del defunto.
Le dure parole del parroco
Anche il parroco della cittadina, monsignor Federico Pellegrini, è intervenuto sulla questione con parole dure. "È un atto irrispettoso nei confronti dei parenti delle vittime, come del cimitero, della chiesa e di tutti i credenti. E non è la prima volta che il campo santo finisce nel mirino dei vandali: lo scorso gennaio è stata rubata una statua, poche settimane fa da una Santella è scomparsa la struttura in ferro battuto su cui poggiano i ceri. C'è qualcosa che non quadra."
Le indagini sono in corso, ma non sarà facile risalire agli autori, dato che al campo santo non ci sono telecamere. E proprio sulla questione sicurezza che si focalizzano i cittadini, chiedendo maggiore sorveglianza.
"Domenica prossima durante la messa che sarà celebrata proprio al Campo Santo farò sentire la mia voce - tuona il parroco -, interpretando i sentimenti di tutti, chiederò al Comune e alle forze dell'ordine maggiori strumenti per trovare i colpevoli di questo ignobile gesto e di altri simili atti compiuti in paese. "Ma non meravigliamoci - conclude monsignor Pellegrini - a forza di mettere Dio da parte non c'è più rispetto per nessuno, nemmeno per i morti".