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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Pisogne

Uno scheletro umano riemerge dal cantiere: l'ombra di una morte violenta?

Recuperato i resti di ossa umane nel cantiere edile allestito in località Pieve a Pisogne, non lontano dalla chiesa di Santa Maria in Silvis

E' mistero fitto sui resti umani che sono riemersi in questi giorni in un cantiere edile, in località Pieve a Pisogne, non lontano dalla chiesa di Santa Maria in Silvis, le cui origini si perdono nei secoli dei secoli – pare sia stata eretta la prima volta addirittura nel IX secolo d.C., e poi ricostruita più volte, anche nel Medioevo.

Visti gli ulteriori ritrovamenti degli ultimi anni, era stata proprio la Soprintendenza a disporre degli scavi ad hoc per verificare la presenza di resti o reperti, nell'area del cantiere. Ed è a seguito di questi scavi che, appunto, sono state ritrovate delle ossa umane. I resti sono già stati trasferiti a Brescia, e saranno sottoposti a tutte le analisi del caso.

Tutte le ipotesi sul ritrovamento

A latere del ritrovamento delle ossa è stata recuperata anche una fibbia in ferro. E' stato esclusa fin dalle prime battute l'ipotesi che si trattasse di un ritrovamento preistorico, né tanto meno di età romana: ora anche la possibilità che si tratti di uno scheletro risalente al medioevo – dunque al periodo di costruzione della chiesa: i dintorni, infatti, sarebbero terra di sepoltura – sembra essere scemata.

L'ombra di una morte violenta

Per questo motivo si ragiona alla possibilità che si tratti di un defunto di tempi ben più recenti, su cui ora aleggiano ombre oscure. In attesa delle analisi di laboratorio, infatti, si lavora all'ipotesi di una morte violenta, oppure di un uomo (o una donna) morto per stenti, e sepolto senza croce. In paese si torna a parlare di un dramma di pochi decenni fa: potrebbe essere uno dei dispersi della tremenda alluvione del 1953.

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