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Gràs l’è mei? Polenta e casonsèi! Intervista a Piergiorgio Cinelli

Lo abbiamo intervistato in occasione del Braghini Day, on air domani sera dalle 20.30 alla Nave di Harlock: undici cantanti made in Brescia per gli 80 anni del cantastorie dialettale. E poi Titanic Tur e Qui Quo Quartet

Mentre corrono i giorni e passano le ore ci si avvicina sempre più al Braghini Day, l’evento in tutto e per tutto dedicato a Francesco Braghini, storico cantautore dialettale bresciano che nel 2011 compie 80 anni. I due primi promotori altri non sono che Sergio Minelli e Piergiorgio Cinelli, per una serata evento che vedrà susseguirsi sul palco ben 11 cantanti made in Brescia, da Viviana Laffranchi ai Malghesetti. “Saremo in 11 a rendere omaggio al grande Braghini – racconta a BresciaToday proprio Piergiorgio Cinelli – Saremmo potuti essere anche di più ma altri, come mio fratello, avevano già impegni fissati da mesi. L’idea iniziale è stata proprio di Sergio Minelli, ne abbiamo parlato un po’ vagamente, poi ci abbiamo pensato davvero: perché non fare un concerto proprio nel giorno del compleanno di Braghini?”.

Piergiorgio Cinelli si è occupato della locandina, mentre prosegue il suo Titanic Tur, dal suo ultimo e omonimo album che tra le altre contiene l’ormai celebre ‘Gras l’è mei’, la (quasi) romantica ‘El vì d’en quartì’ o la marcetta classica, a suon di fisarmonica, ‘Che bel eser Alpini’.

Francesco Braghini a Brescia è quasi un’istituzione.. Cosa ci puoi raccontare di lui, della sua carriera?

Il Braghini ha cominciato a pubblicare le sue prime musicassette negli anni ’80, ma lui in realtà suona da sempre, dagli anni ’50, come un classico cantastorie da osteria, tira fuori la chitarra e via. Lui ancora oggi va in giro così, va a suonare nei ricoveri piuttosto che nei locali, tira fuori la chitarra e fa la sua cantatina. E’ tutto istintivo, sia nel suonare che nel cantare, lui canta quello che gli viene in mente: così sono nate tantissime sue canzoni. Tra l’altro c’è stato, e c’è ancora, un progetto della Provincia che prevede di raccogliere in un cofanetto tutte le sue canzoni, un progetto partito con Palcogiovani ma che è stato continuamente rinviato, e’ un po’ saltato per aria insomma. Ma qualcuno deve occuparsene, anche perché c’è stato uno stanziamento da parte della Provincia: secondo me nel giro di qualche mese, forse un anno, uscirà questo cofanetto con tutti i suoi pezzi.

‘Titanic.. meglio dal vivo’ è il tuo quinto disco. Come definiresti la tua musica? Folk? Popolare?

Folk forse no, o almeno non esattamente. Perché il folk soprattutto in questi ultimi anni ha preso una direzione un pochino più ricercata, una cosa più mirata, più impegnata anche nel valorizzare le tradizioni. La mia invece è piuttosto una ricerca linguistica, sui giochi di parole, sulle possibilità anche tecniche della lingua stessa. Ma non me la sento di definirmi folk, anche se spesso suonando in formazione acustica posso dire che la sonorità si avvicina molto al folk. Popolare sicuramente, nel senso anglosassone del termine: non faccio certo musica colta!

Tredici canzoni tra cui qualche parodia (Gras L’è Mei, Piomba) e poi anche cose tue, come Pensilina.

Pensilina a me ricorda, con le dovute proporzioni, le atmosfere di Enzo Jannacci, canzoni un po’ scherzose ma non troppo. L’idea è partita da questo ammiratore che vede questa Lina, donna in carriera che pare irraggiungibile.. ma quando la vede seduta che prende il pullman come tutti gli altri diventa molto più avvicinabile, anche per lui.

Ma qual è la tua canzone preferita, in Titanic?

A me piace molto Bisgrassiàt. A parte per il gioco di parole, in realtà parla un po’ della Genesi: Adamo, Eva e il biscio. La prima strofa è un po’ stupidotta, la seconda invece fa anche riflettere sulla storia del peccato originale, una storia che ci hanno cucito addosso fin da piccoli e che alla fine ci condiziona, come un senso di colpa. A me sembra proprio un’operazione ben manovrata! Io l’ho scritta e l’ho letta in questa maniera, poi ognuno la può sentire come vuole, io ho voluto inserirci questo messaggio.

E il Titanic Tur?

Il Titanic Tur prosegue, adesso abbiamo una serata importante il prossimo 8 ottobre a Provaglio d’Iseo, un evento di beneficenza. Poi abbiamo alcune date invernali non ancora confermate, ma come per i concerti precedenti siamo sicuri che andrà tutto bene.

Nel disco e nel tour ti accompagna il Qui Quo Quartet..

Il quartetto è composto da due ragazze, che suonano viola e violino, e due ragazzi che invece suonano l’altro violino e il contrabbasso. Fatta eccezione per il contrabassista gli altri tre sono di estrazione classica, sono diplomati, suonano da tanti anni, sono tutti e tre insegnanti dei loro strumenti, suonano in varie formazioni, orchestre da camera e orchestre più grandi, hanno esperienze solistiche e hanno già avuto anche esperienze con gruppi di musica leggera.

L’ultima volta mi avevi anticipato di aver cambiato in corsa, e di aver preferito il contrabbasso al violoncello..

All’inizio c’era sì un violoncello, ma poi mi sono reso conto che senza un suono profondo, un suono grave proprio come il contrabbasso il tipo di musica che faccio io avrebbe perso molto. Forse avremmo potuto affiancare il violoncello al contrabbasso ma la cosa si sarebbe fatta più complicata, con una persona in più.. Oggigiorno non è per niente facile andare in giro a suonare in tanti!

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