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Cronaca

Conti svuotati a oltre 200 risparmiatori: condannate le menti bresciane della truffa

A pochi mesi dalla chiusura delle indagini sono arrivate le prime condanne

La procura l'aveva definita “Operazione srl”: questo perché i criminali, per concludere le proprie attività illecite, avevano attivato una serie di società di comodo con la formula della srl (ovvero società a relazione limitata). In tutto erano più di 20 gli indagati poi finiti a processo: in meno di due anni avrebbero truffato e derubato più di 200 persone, a cui sarebbe stato sottratto più di un milione di euro.

Tra la merce di cui i malviventi si erano indebitamente appropriati, i carabinieri avevano recuperato anche 60 telefoni cellulari, 37 televisori, 20 tablet, 11 computer, 5 orologi di lusso e pure una Mercedes Gla.

I nomi dei primi condannati

Sul fronte giudiziario, a pochi mesi dall'operazione di carabinieri e procura, si registrano le prime condanne e i patteggiamenti a seguito dell'udienza preliminare. I giudici hanno condannato (con rito abbreviato) i due bresciani Giuseppe Preti e Luca Cristini, considerate le menti dell'organizzazione criminale, rispettivamente a 6 anni e 4 mesi e 5 anni e 2 mesi. Gli hacker Daniel Marius Avram e Taysser Abdel Moaz hanno invece patteggiato 3 anni e 6 mesi e 3 anni e 4 mesi di reclusione. 

Come funzionava la truffa

A loro la magistratura ha riconosciuto le responsabilità (e le condanne) più pesanti. Secondo quanto ricostruito all'epoca delle indagini, i malfattori riuscivano a ottenere le credenziali per accedere ai conti correnti, inviando una mail che invitava le ignare vittime a modificare il proprio indirizzo di posta certificata prossimo alla scadenza. Una volta ottenute le credenziali, i banditi si davano allo shopping online acquistando materiale informativo, poi rivenduto a prezzi da “sottocosto” tra Brescia e Milano, grazie anche a una rete di negozi compiacenti.

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