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Cronaca Paratico / Via Vanzago

Assalto all'ex collega: dissapori vecchi di un anno all'origine del tentato omicidio

L’autorità giudiziaria ha disposto immediatamente il fermo di indiziato di delitto, in piena notte il 22enne è stato portato in carcere

Col volto travisato da un passamontagna, e gli occhiali da sole, ha avvicinato l'ex collega ed ha scaricato su di lui ben sette colpi di pistola, prima di iniziare a colpirlo al capo col calcio dell'arma. A distanza di 24 ore dal tentato omicidio, i carabinieri della Sez. Operativa del NORM di Chiari, insieme ai colleghi della Stazione di Capriolo, hanno delineato tutti i particolari dell'aggressione subita da un operaio 38enne della Colombo&C. di Capriolo. Già poche ore dopo la sparatoria, un operaio dell'azienda ci aveva raccontato alcuni elementi di quello che è apparso come un vero e proprio assalto.

Simone Martinelli, la vittima, residente a Ranzanico nella Bergamasca, dopo avere tentato di mettersi al sicuro, cercando riparo all’interno di un magazzino dello stabile, è stato raggiunto e ferito da un solo colpo di pistola (non due), che gli ha però provocato ferite ad entrambe le mani. Dopo lo sparo, l'aggressore ha ripetutamente percosso al capo con il calcio dell’arma, dopodiché si è allontanato a bordo di un’autovettura, dileguandosi. Dai filmati del circuito di videosorveglianza è apparso chiaro fin da subito che l’aggressore avesse utilizzato targhe posticce per impedire l’identificazione del veicolo.
 
Mentre la vittima veniva trasferita all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo - i referti medici hanno evidenziato ferite alla testa e alle mani, scongiurando il pericolo di vita - un controllo accurato delle telecamere di accesso ai varchi del Comune di Capriolo, limitrofo a Paratico, ha consentito ai Carabinieri operare un raffronto tra lo stesso tipo di autovettura transitata su quelle strade nel giorno precedente. L’evidenza dell’artificiosità della targa del veicolo e le analogie con la stessa vettura targata regolarmente, hanno fatto emergere l’identità del proprietario, un ragazzo 22enne che lavora interinalmente come operaio nelle aziende locali. 

Nel corso della serata, dopo ulteriori accertamenti, il colpevole è stato individuato all’interno del suo posto di lavoro e si è dimostrato collaborativo. Nell’immediatezza ha confessato di aver commesso il gesto a causa di forti dissapori avuti con la vittima all’incirca un anno fa, quando entrambi lavoravano nella stessa azienda manifatturiera in cui sono successi gli eventi. L’autorità giudiziaria ha disposto immediatamente il fermo di indiziato di delitto, in piena notte il 22enne è stato portato in carcere. 

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