Azienda si amplia per 7.600 metri quadri, maxi-capannone e uffici: "Un ecomostro"
Nessuno stop dal Tar per la realizzazione del nuovo maxi-capannone della Cominparfum a Ono San Pietro: in tutto 7.600 metri quadrati di superficie
Il maxi-capannone s'ha da fare: il Tar di Brescia ha infatti respinto il ricorso presentato da Legambiente Vallecamonica, Italia Nostra e Pro Loco Capo di Ponte, che da tempo si oppongono al progetto del nuovo stabilimento con magazzino, uffici e polo logistico – in tutto 7.600 metri quadrati di superficie e 150mila metri cubi di volumetria – attualmente in realizzazione in territorio di Ono San Pietro.
Il Tribunale amministrativo non ha rilevato elementi ostativi al prosieguo dell'iniziativa edilizia che, ricordiamo, è realizzata dalla Cominparfum di Niardo, azienda specializzata nel settore cosmetico, toiletries e detergenza casa, con tutte le autorizzazioni del Comune e nel rispetto di quanto previsto dal Pgt, il Piano di governo del territorio.
Polemiche da oltre due anni
Sul progetto imperversano polemiche ormai da più di due anni. Nel frattempo l'iter è proseguito come da prassi, e sono anche cominciati i lavori. Le associazioni ambientaliste contestavano l'altezza di uno dei due fabbricati – con punta massima di 24 metri – oltre a critiche paesistiche e alla vicinanza ad altri insediamenti, tra cui la pista ciclabile.
La posizione di Legambiente
“Svetta maestoso ai piedi della Concarena, guarda il Pizzo Badile e si trova di fronte a due dei principali siti della Valcamonica, il Parco di Naquane e la riserva di Ceto-Cimbergo e Paspardo – scriveva poche settimane fa Marzio Marzorati di Legambiente Lombardia – Si vede anche dalla Statale 42: è il mega-capannone che la Cominparfum ha costruito con il sostegno di un programma di sviluppo regionale finanziato dall'Unione Europea. Questa costruzione è sfrontata e oltraggiosa al paesaggio: è un ecomostro”.