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Cronaca

Massacrò l'ex fidanzata a coltellate, ferì la sorella: la condanna è definitiva

La Corte di Cassazione ha confermato il carcere a vita

E' stato condannato in via definitiva all'ergastolo il 37enne Ezzedine Arjoun, il tunisino che il 2 febbraio di due anni fa, a Curno, attese la moglie Marisa Sartori (25 anni) nel garage di casa e la uccise con un coltello da cucina con una lama da 12 centimetri. L'avrebbe colpita almeno otto volte al torace, all'addome, alle braccia e alle gambe, per poi lasciarla esanime a terra, in un bagno di sangue, non prima di aver ferito anche la sorella Deborha, la prima a denunciare l'accaduto alle forze dell'ordine.

Omicidio premeditato e aggravato

Arjoun si consegnerà spontaneamente ai carabinieri, presentandosi alla caserma di Ponte San Pietro e confessando l'omicidio. La Corte di Cassazione ha così confermato le sentenze di primo e secondo grado, per cui era già stato condannato all'ergastolo, accusato di omicidio premeditato e aggravato, maltrattamenti, violenza sessuale e tentato omicidio (per l'aggressione alla sorella della ex). La difesa aveva chiesto approfondimenti sulla sua capacità di intendere e di volere, confermata dalle successive perizie. 

Una vita spezzata da 8 coltellate

Una vita spezzata dai colpi di un coltello: la povera Marisa Sartori, parrucchiera, aveva già annunciato le sue preoccupazioni all'associazione Aiuto Donna, preoccupata per le minacce ricevute dal marito dopo che era stata lei stessa a decidere di lasciarlo. Tempo poche settimane e il 37enne si presenterà sotto casa per compiere il brutale omicidio. Nonostante l'immediata confessione, il giovane avrebbe negato la premeditazione (poi invece confermata dai giudici), dicendo di aver solo reagito alle parole della donna.

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