rotate-mobile
Cronaca Temù

Confessa l'omicidio e si sente male: Mirto Milani è in ospedale

Il 28enne ha avuto un cedimento nervoso dopo la confessione. Dopo Silvia, anche Paola ha confermato la versione degli inquirenti sul delitto di Laura Ziliani.

Dopo mesi di silenzio, le figlie di Laura Ziliani e il fidanzato della più grande, hanno confessato il delitto della vigilessa di Temù, scomparsa l'8 maggio del 2021 e trovata morta tre mesi più tardi. 

Il primo ad ammettere le responsabilità nell'omicidio è stato Mirto Milani, fidanzato di Silvia Zani, la più grande delle figlie di Laura Ziliani: martedì pomeriggio, al termine dell'interrogatorio avvenuto nel carcere di Canton Mombello, ha confessato il delitto, presumibilmente avvenuto il giorno della scomparsa della donna.

La confessione delle figlie, poi il crollo emotivo

A 48 ore dalla sua confessione - che avrebbe confermato l'impianto accusatorio degli inquirenti - avrebbe però avuto un crollo emotivo, facendo scattare il protocollo di intervento e il trasferimento dal carcere all'ospedale. Il 28enne di origine bergamasca è tenuto sotto osservazione dai medici e piantonato dagli agenti.

Il cedimento nervoso sarebbe arrivato dopo le confessioni delle figlie della vittima: mercoledì è stato il turno di Silvia Zani, la fidanzata di Mirto; giovedì è stata la sorella minora Paola ad ammettere l'omicidio. Le due giovani donne sono state interrogate nel carcere di Verziano, dove si trovano dallo scorso 24 settembre, quando vennero arrestate - insieme a Mirto - per omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere. 

Il trio avrebbe confermato quanto ricostruito dagli inquirenti durante i tanti mesi di indagine, compreso il movente. Dietro al delitto ci sarebbero ragioni economiche: il desiderio di mettere le mani sull'eredità e gestire il patrimonio immobiliare dell'ex vigilessa, che deteneva numerosi immobili in Valcamonica. 

Gli interrogatori

Durante gli interrogatori sarebbero emersi anche importanti particolari sul grado di partecipazione del trio all'omicidio. Pare che uno dei tre abbia preso parte al disegno criminale per uccidere Laura Ziliani in un secondo momento, dopo una lunga opera di convincimento.

Le confessioni mettono fine a un giallo durato poco più di un anno, di fatto confermando quanto già ricostruito dagli inquirenti, coordinati dal pm Caty Bressanelli. Laura Ziliani - secondo l'accusa e sulla base anche di rilievi medici-  sarebbe stata prima stordita con degli ansiolitici e poi soffocata in modo non violento, quando ormai non sarebbe più stata in grado di reagire. Poi trasportata nei boschi di Temù: il suo corpo senza vita venne trovato tempo dopo, ad agosto, quando una piena del fiume Oglio lo ha dissepolto dall'argine dov'era stato sotterrato. A scovarlo è stato un bambino di meno di 10 anni: stava passeggiando insieme al padre, con il suo cane, quando si è avvicinato al luogo dove la donna giaceva da mesi. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Confessa l'omicidio e si sente male: Mirto Milani è in ospedale

BresciaToday è in caricamento