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Cronaca Erbusco

L'impegno a scuola, la stima di tutti: la vita di Chiara prima della violenza omicida

Le parole del primo cittadino di Gorlago: "Tutti sapevano della relazione tra Chiara e Stefano, ma lei era una persona stimata, nessuno avrebbe immaginato che andasse a finire così"

È difficile voltare pagina a Gorlago, com’è complicato accettare e comprendere i macabri dettagli che emergono dall’inchiesta sulla morte di Stefania Crotti, uccisa con quattro martellate alla testa da Chiara Alessandri, ex amante di suo marito.

Un delitto efferato che ha sconvolto l’intera comunità di poco più di 5000 abitanti. Un paese piccolo, dove tutti, o quasi, sapevano della relazione che c’è stata tra Stefano Del Bello, marito della vittima, e Chiara Alessandri. Un rapporto mai nascosto, sbandierato perfino su Facebook: tra le foto dell’assassina c’è una che la ritrae, sorridente, con il marito della vittima. È stata scattata quest’estate, durante un concerto sul Lago di Garda.

La relazione era finita da mesi, ma il chiacchiericcio insistente su quel rapporto, conferma anche il primo cittadino Gianluigi Marcassoli, andava avanti comunque.

"Non riesco ancora a capacitarmi di quanto è accaduto - ci racconta il sindaco - è stato un fulmine a ciel sereno. Conoscevo e ho frequentato, per motivi professionali, Chiara Alessandri: tempo fa è stata rappresentante d’istituto della scuola elementare del paese. Un impegno che ha portato avanti con serietà e determinazione, guadagnandosi la stima di tutta la comunità. È una donna esuberante, vivace, con una personalità molto forte e una determinazione di ferro: ma nessuno avrebbe mai pensato che potesse pianificare e commettere un atto così crudele."

Uno shock collettivo che non sarà facile superare: “Tutta la comunità sta cercando di stringersi attorno ai famigliari di entrambe le donne, anche l’amministrazione comunale è in prima linea per offrire il supporto psicologico necessario sia per i tre bambini di Chiara, che per la figlia di Stefania. Personalmente sono andato sia a casa della mamma e della sorella della vittima che nell’abitazione dell’anziana madre di Chiara, premurandomi che qualcuno si prenda cura anche di lei.” 

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