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Cronaca Erbusco

"Non sarebbe mai salita sull'auto di uno sconosciuto, non credo a Chiara"

Stefano Del Bello ha dichiarato di non credere al racconto fornito dall’ex amante, Chiara Alessandri, sulle ultime ore di vita della moglie Stefania Crotti.

Da giorni chiuso nel dolore, nel silenzio e nei ricordi, Stefano Del Bello viene intercettato dai giornalisti del Tgr Rai della Lombardia. Risponde al citofono della villetta di Gorlago dove fino a pochi giorni fa viveva con la moglie Stefania Crotti, uccisa con quattro colpi di martello dalla sua ex amante, e rilascia qualche breve dichiarazione. Segue gli sviluppi dell’inchiesta e dice di non credere alla versione fornita da Chiara Alessandri, rea confessa dell’omicidio della moglie. 

Il racconto della donna con cui ha avuto una breve relazione la scorsa estate, da lui troncata, non lo convince affatto, soprattutto il passaggio che riguarda la trappola mortale orchestrata per portare Stefania nel garage di via San Rocco, dove ha trovato la morte.

Un piano messo a punto quasi 20 giorni prima e realizzato con l’aiuto dell'amico Angelo Pezzotta, all’oscuro dei progetti criminali di Chiara Alessandri: sarebbe stato lui - con un bigliettino, una rosa e una canzone di Giorgia  a convincere Stefania prima a farsi bendare, poi a salire sul furgone che l’ha portata verso la morte. 

“Per come la conoscevo, non credo che mia moglie sia salita sull’auto di uno sconosciuto”, sono le poche parole dette dall’uomo. Del Bello fatica anche a credere che lo stratagemma pianificato dall’ex amante fosse finalizzato solo ad avere un confronto faccia a faccia con Stefania, come l'assassina ha sempre sostenuto, per chiarirsi e mettere a tacere i pettegolezzi su quel triangolo amoroso che da mesi circolavano in paese. “Aveva già intenzione di ucciderla", ha detto l’uomo. 
 

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