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Cronaca Malegno

Giovane fidanzata uccisa e buttata nel Lago di Garda: condannato a 30 anni

Confermata la condanna (in via definitiva) per Franco Mossoni, il bresciano di Malegno che nel 2014 uccise con una mazza la sua fidanzata Federica Giacomini

Nel corso dei tanti interrogatori il 60enne di Malegno avrebbe detto di aver vegliato il corpo di Giacomini, sperando che la donna potesse risorgere “perché ogni tanto i miracoli accadono”. Niente di tutto questo, ovviamente: Giacomini era stata uccisa a mazzate, morta a soli 42 anni per la follia del suo amante, e poi gettata nel lago. Il cadavere venne avvolto nel cellophane e "seppellito" in un baule, a mo' di bara artigianale.

Il processo

In sede di processo a Mossoni è stata riconosciuta una semi-infermità mentale, che di fatto gli ha evitato l'ergastolo. Esattamente nel febbraio di cinque anni fa si presentò all'ospedale San Bortolo di Vicenza vestito da Rambo, scatenando il panico e finendo per essere subio arrestato. Solo in seguito venne indagato (e arrestato) per l'omicidio di Giacomini.

Condannato in primo grado, poi in Appello e adesso anche in Cassazione: la sentenza è ormai definitiva. Verrà ricordato come l'uomo che uccise due volte: oltre alla povera Giacomini, Mossoni fu considerato responsabile dell'omicidio di quello che lui considerava un rivale in amore, oramai più di 40 anni fa.

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