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Cronaca Gambara / Via Gambara Veronica

La madre di Marilia riporterà la salma della giovane in Brasile

"Ha ucciso mia figlia, la madre del suo stesso bambino. Ha spezzato il mio cuore: so che è stato lui", così la donna parlando del presunto omicida, il 32enne Claudio Grigoletto

"Di lui non ho niente da dire. Questo momento è talmente brutto per me, talmente triste che nel mio cuore non c'è spazio per la vendetta. Non lo odio, niente".

Per la madre di Marilia Rodrigues Silva Martins, la 29enne brasiliana uccisa a Gambara nove giorni fa, l'uomo accusato di aver strangolato sua figlia non merita neppure il suo odio. E anche se non ha confessato, la donna sa che "è stato lui".

Natalia Maria da Silva ha affrontato un viaggio di oltre 10 mila chilometri per vedere la figlia per l'ultima volta e, con la propria testimonianza agli inquirenti, tentare di aggiungere una tessera al mosaico della morte violenta della ragazza. Non vedeva Marilia da un anno ma con lei parlava spesso, al telefono o via Skype.

Natalia, 52 anni, sapeva "dall'inizio" della storia tra la figlia ed il suo datore di lavoro, Claudio Grigoletto, cominciata sei mesi fa; sapeva "che era separato dalla moglie", che la figlia era incinta e che il suo datore di lavoro era il padre. Marilia a detta della madre "era felice, anche io lo ero. Era contenta, lo è stata dall'inizio alla fine". O meglio, forse fino al suo ricovero in ospedale, dove è rimasta a luglio per quindici giorni, debilitata da una gravidanza difficile, e fino alla nascita della secondogenita di Grigoletto, poco più di un mese fa.

Allora il castello di sabbia costruito dall'uomo, fatto di promesse a Marilia, avrebbe cominciato a sgretolarsi: "Mi sta dicendo una marea di bugie" aveva confidato la 29enne brasiliana alla madre: Grigoletto non si stava separando dalla moglie, non stava sistemando un appartamento a Gambara dove andare a vivere dopo la nascita del bambino - come raccontava alla ragazza uccisa -; non aveva comprato un biglietto aereo perché la madre potesse raggiungere e assistere Marilia.

"Ha ucciso mia figlia, la madre del suo stesso bambino. Ha spezzato il mio cuore, due bimbi che non c'entrano nulla, i suoi genitori, tutta la mia famiglia, e anche la sua", ha detto di la madre di Marilia. Conseguenze di un piano criminale che agli occhi degli inquirenti apparirebbe sempre più chiaro: i rilievi del Ris dei carabinieri avrebbero permesso di trovare sulla scena del crimine impronte di sangue che dal corpo della vittima portano al contatore del gas che l'uomo avrebbe manomesso per causare una fuga di gas. Tracce che Grigoletto avrebbe tentato di far sparire lavando il sangue con della candeggina.

Per farlo, avrebbe avuto oltre quattro ore di tempo: il presunto assassino, infatti, è rimasto chiuso nell'ufficio di Gambara più o meno dalle 12 alle 16.30 di giovedì 29 agosto. Le impronte sarebbero compatibili con le scarpe che l'uomo indossava al momento del fermo. Mentre si fa sempre più concreta l'ipotesi che a Grigoletto possa venire contestata anche la premeditazione. Dopo il nulla osta, il consolato del Brasile sta preparando la documentazione per il rimpatrio della salma di Marilia, che dovrebbe avvenire a metà della prossima settimana. Ad accompagnarla sull'aereo, il cuore spezzato di una madre.

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Omicidio Gambara © Benedetti/Bresciatoday.it

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