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Cronaca Calcinato

Lite in casa e poi per strada, ucciso a coltellate: l’assassino condannato a 16 anni

E’ stato condannato a 16 anni di carcere il 35enne senegalese Dione Cheikh, accusato di omicidio volontario per la morte del 37enne Gennaro Esposito

E’ stato condannato a 16 anni di carcere, con rito abbreviato, il 35enne senegalese Dione Cheikh, accusato di omicidio volontario per quanto accaduto poco più di un anno fa – il 5 marzo del 2017 – nella zona delle case popolari alla periferia di Calcinato, quando a seguito di una violenta lite in casa il 37enne Gennaro Esposito venne ucciso con 12 coltellate.

Questo l’esito della sentenza di primo grado di giovedì mattina, di cui ora si attendono le motivazioni: il giudice ha così respinto la richiesta dell’accusa, il pubblico ministero Erica Battaglia, che invece aveva chiesto una condanna a 30 anni di reclusione. Esclusa dunque l’aggravante della crudeltà, ma allo stesso tempo respinta l’ipotesi della difesa, una perizia psichiatrica sulla presunta incapacità di Cheikh di intendere e di volere.

Di quella notte di follia rimane la cronaca sanguinosa, ma ad oggi l’omicidio non ha ancora un movente: gli inquirenti hanno battuto a lungo la pista del regolamento di conti, non solo per i precedenti dei due protagonisti ma anche perché nella casa della vittima vennero trovati droga e contanti.

I due avrebbero litigato a casa del senegalese, poco prima delle 20, nell’appartamento al civico 20 di Via San Germano, in territorio di Calcinatello. Prima in casa e poi per strada, dove in effetti si sarebbe consumata la tragedia. Due testimoni avrebbero assistito alla scena, i vicini di casa: come detto, secondo l’accusa Esposito sarebbe stato colpito a morte con 12 coltellate.  

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